Decreto trasporti, addio ai vecchi bus inquinanti, il trasporto pubblico viene riformato e rivisto dal ministro Madia previste multe salate, fino a 200 euro per chi non oblitera il biglietto. Tra le novità introdotte dalla riforma i rimborsi facili per ritardi e corse cancellate: in città si potrà chiedere indietro il prezzo del biglietto dopo mezz’ora di inutile attesa. Il sistema del trasporto pubblico locale cambia veste, una vera rivoluzione nel mondo del trasporto pubblico: “finalmente il pendolare viene tutelato.” Nella riforma viene previsto un preciso capitolo sul tpl,ovvero un programma di ammodernamento dei mezzi, con l’esclusione di quelli più inquinanti. Il provvedimento delinea le linee guida per piani di sostenibilità con le relative tariffe e rimodulazione. Ulteriore forza nel decreto l’articolo relativo alla videosorveglianza con maggiori poteri ai controllori per contrastare l’evasione nel settore, stando alla bozza del decreto sui trasporti pubblici locali, è prevista una nota secondo cui il ministero dell’Interno possa mettere a disposizione “agenti e ufficiali aventi qualifica di polizia giudiziaria, a supporto agli agenti accertatori” per periodi non superiori ai 3 anni e con copertura dei costi a carico dell’ente che fa la richiesta. Le registrazioni, potranno rappresentare “mezzo di prova, nel rispetto della normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali, per l’identificazione di eventuali trasgressori che rifiutino di fornire le proprie generalità agli agenti accertatori, anche con eventuale trasmissione alle competenti forze dell’ordine”.
Riforma trasporti pubblici locali, stretta sui furbetti e rimborso dei ritardi
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