AVELLINO – Nella giornata di ieri, mercoledì 26 ottobre il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto visita alla città di Avellino. Dopo esser stato accolto nella piazza partenopea, Renzi, ha scelto di pranzare nella terra irpina per poi terminare la sua giornata al teatro Carlo Gesualdo, dove ha tenuto un discorso sul prossimo Referendum. Dopo ciò il premier ha spostato l’attenzione parlando dello sviluppo della regione Campania. “Questa terra o cresce insieme o niente. Il Patto per il Sud è anche questo. Bisogna ripartire dalle eccellenze.
Io credo che il meglio debba ancora venire. Anche se ci piangiamo troppo spesso addosso. Eppure io dico che l’avvenire sarà migliore rispetto al passato”. Il premier è passato poi a parlare dell’ Equitalia: “Nel corso degli anni la società di riscossione ha sbagliato ed è giusto che venga rimossa dai suoi incarichi. Toglierla non significa certo strizzare l’occhio all’evasione”.
E’ la volta poi di parlare di Avellino: “Avellino mi è cara – sorride – fin da bambino. Ricordo che avevo otto anni quando ci fu l’incontro Fiorentina contro Avellino. Segnò Antonioni. Bum! Amore a prima vista. Mi dispiace ragazzi ma è andata proprio così – sorride Renzi”.
“C’e’ un deputato cinque stelle del vostro territorio – prosegue Renzi – che ha scritto su twitter, «c’e’ ancora gente che crede che americani siano andati sulla luna». Diteglielo al vostro Carletto Sibilia che è dal ’69 che ci siamo andati sulla luna. Basta urlare ai complotti per tutto. Ai complotti grida chi non sa cambiare la realtà, i bravi intervengono e mutano le condizioni esterne. Come a Roma dove si grida addirittura al “complotto dei frigoriferi”. No, cara Raggi, è che vi siete dimenticati di operare la rimozione, tutto qui”.
“La Campania – dice Renzi – rappresenta un’importante nota nella nostra agenda di governo. Con il sì al referendum si contribuirà a sfoltire la burocrazia. Quando andrete a votare – conclude – pensate anche a quanto ha detto il presidente degli Stati Uniti Obama. Mi ha spiegato che in America i politici impegnati in ruoli di rilievo sono poco più che seicento. Qui novecento. Fate le vostre deduzioni”.