La perdita dei capelli rappresenta un vero e proprio problema estetico per molti uomini e donne. La calvizie è una condizione patologica dall’eziologia sconosciuta e caratterizzata dalla perdita progressiva, parziale o totale, dei capelli. I soggetti interessati dal problema della caduta dei capelli , mostrano un negativo substrato motivazionale per cui molti si rassegnano alla calvizie mentre altri decidono di intraprendere una battaglia che rischia di rivelarsi lunga, costosa e non sempre di successo.
Secondo un sondaggio del CIRM, condotto su di un campione di maschi tra i 18 ed i 41 anni, è emerso che i soggetti che perdono i capelli mostrano una diversa reazione a seconda dell’età alla quale il problema si manifesta e dalla velocità con cui procede. Inoltre, grande importanza nell’evoluzione di quella che si potrebbe chiamare la “sindrome di Sansone” avrebbero la personalità ed i tratti caratteriali dell’individuo, il suo stile di vita ed i valori di riferimento.
Chi subisce una perdita repentina soffre un trauma maggiore rispetto a chi ha tempo per abituarsi gradualmente alla propria nuova immagine e chi è più giovane spesso si percepisce meno bello, più vecchio, meno virile ed attraente. Come prima reazione si cerca quindi a tutti i costi una soluzione e non ci rassegna a quello che appare un inevitabile destino. C’è invece chi la butta sulla simpatia oppure si assume un nuovo look optando, per esempio, per una completa rasatura. Quasi tutti cercano di reagire all’evento.
Esistono diversi tipi di calvizie; fra questi si ricordano:
- calvizie stagionale
- calvizie psicogena
- calvizie areata
- calvizie androgenetica
Numerosi studi hanno dimostrato che è possibile curare la calvizie, quale sperimentazione è efficace?
In questo campo, una delle possibili soluzioni sperimentate dalla medicina estetica è l’applicazione della terapia Prp – ossia l’infusione di una base di plasma ricco di piastrine – essa rappresenta al momento uno dei metodi più efficaci per contrastare l’alopecia.
Oggi la Prp ha conosciuto un’ulteriore evoluzione: parliamo della terapia cellulare, basata sulla sospensione cellulare autologa, ovvero con cellule del primo stato dell’epidermide appartenenti allo stesso paziente. Una metodologia che permette di ottenere un’alta concentrazione di fattori di crescita dei cheratinociti e delle staminali epidermiche, riuscendo a stimolare e arrivare i bulbi dei capelli, una soluzione questa che potrebbe risolvere il problema estetico di milioni di italiani.
Il Prp è testato in via sperimentale, la terapia cellulare ha già ottenuto risultati nell’87% dei casi di alopecia androgenetica e del 61% in quelli di alopecia areata. Ma questa terapia rigenerativa è applicabile anche a calvizie originate da vitiligine, alopecia cicatriziale, cicatrici atrofiche e ulcere cutanee.