Importante novità arriva sul tema dell’aborto dal Ministro della Salute Speranza, che ha annunciato la possibilità di assumere la nota pillola abortiva RU486 fino alla nona settimana di gravidanza, senza la necessità del ricovero in ospedale fino a tre giorni. Questa è la grossa novità nell’aggiornamento delle linee guida sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Il precedente documento, risalente al 2010, consigliava la somministrazione del farmaco entro la settima settimana e l’ospedalizzazione in tre giorni, lasciando però libertà di scelta alle Regioni su modi e tempi del ricovero, negli ultimi anni diventato un day hospital per la maggior parte delle Regioni. Tuttavia, la Giunta dell’Umbria – di orientamento a centrodestra – a giugno aveva deliberato l’obbligo di permanenza di tre giorni in ospedale, come prescritto dalle vecchie indicazioni, suscitando così l’aspra indignazione di opposizioni e associazioni per i diritti delle donne.
A questo punto, il Ministro aveva deciso di chiedere un parere aggiornato sul tema al Consiglio Superiore di Sanità, che ha condotto il dicastero a questo significativo cambiamento. A conferma di ciò, il titolare del ministero, nel post di annuncio sulla propria pagina Facebook, ha evidenziato come le nuove linee guida siano «basate sull’evidenza scientifica». A supporto della tesi, alcuni dati del Ministero della Salute mettono in luce che circa il 97% delle donne che hanno utilizzato questo metodo non hanno sviluppato alcuna complicazione.
Le nuove linee guida, basate sull’evidenza scientifica, prevedono l’interruzione volontaria di gravidanza con metodo…
Pubblicato da Roberto Speranza su Venerdì 7 agosto 2020
In particolare, la modifica permetterà l’assunzione del farmaco sia in consultorio che in ambulatorio. Una volta somministrata la pillola, la donna potrà tornare a casa già mezz’ora dopo, a meno che non abiti da sola o manifesti sintomi di ansia. Tuttavia, nel parere viene anche asserito che resta preferibile l’aborto in ospedale per le donne con una soglia molto bassa del dolore, che vivono in precarie condizioni igieniche oppure soffrono di ansia.
Le reazioni a una decisione di tale portata sono state piuttosto diverse. Dalla compagine di governo il provvedimento è stato salutato con gran soddisfazione. Espressioni di contrarietà, invece, non sono mancate dalle opposizioni del centrodestra, dal mondo cattolico così come, a sorpresa, dalla senatrice grillina Tiziana Drago. Ieri mattina la parlamentare si è espressa sulla sua pagina Facebook: «[…] Se il Ministro Speranza si permette di emanare simili Linee guida che estendono a 9 settimane l’uso della pillola RU486, evidentemente non ha trovato alcun ostacolo lungo il suo cammino.
Non intendo appoggiare più un simile abominio! Mi dissocio con veemenza dalla scelta “avallata” dal Movimento 5 Stelle che non intendo più rappresentare se continuerà ancora, per scelte “politiche”, a sottoscrivere simili scelte, velandole come “ulteriori traguardi a tutela delle donne”. Non riconosco più quel Movimento che ormai non si confronta con la base, che non accende dibattiti e che porta avanti iniziative con modalità degne della peggiore dittatura! Per quanto mi riguarda valuterò il da farsi.». Se la politica decidesse dunque di passare definitivamente a un altro gruppo senatoriale, i numeri per la maggioranza a Palazzo Madama diventerebbero sempre più risicati.