Serie A Beko – Si ritorna a fare sul serio. Dopo la pausa per l’All Star Game, la Scandone riparte da Pesaro per confermare tutte le cose buone fatte vedere nelle parte finale del girone di andata (4 vittorie nelle ultime 6 giocate) e, soprattutto, per dimostrare che la qualificazione alle Final Eight è meritata e, non solo il frutto di una serie di fortunati incastri di classifica.
Il girone di ritorno inizia con il posticipo dell’Adriatic Arena, dove si sfideranno due squadre profondamente diverse rispetto a quelle dell’andata. Due roster abbastanza stravolti negli uomini, ma non nel ruolo che le due squadre stanno recitando in questo campionato: Avellino è ancora considerata la mina vagante, la squadra capace del grande exploit e della sconfitta imprevista, mentre Pesaro è ancora invischiata nella parte bassa della classifica, due punti sopra l’ultimo posto.
La partita di domani resta comunque insidiosa, perché Pesaro, sul parquet amico ha già dimostrato di saper far male (chiedere a Venezia e Milano per referenze), e in casa deve costruire la propria strada verso la permanenza in massima serie. Rispetto all’andata, è cambiato il leader tecnico (da McKissic a Daye) ed è stato rinforzato il pacchetto lunghi (inserendo Lydeka). Quello di Austin Daye è un ingaggio romantico, perché l’ex Spurs è il figlio di Darren che, a Pesaro, agli inizi degli anni 90 vinse 2 storici scudetti. Oltre alla storia, c’è anche il talento, che è davvero tanto: ala piccola di 211 cm, nelle sei partite in cui ha giocato ha fatto segnare oltre 21.3 punti a partita, cui ha aggiunto 10 rimbalzi e 2 assist e, soprattutto, ha portato i suoi a 3 vittorie. Lydeka, invece, è alla sua terza apparizione con la nuova maglia, ma ha esperienza e stazza per diventare, fin da subito, uno dei leader del team di Paolini.
La pausa dovrebbe aver fatto bene alla Scandone e, soprattutto, al nuovo arrivato Ragland che ha già dato chiari segnali di ripresa nelle ultime due partite del girone di andata. Della pausa ha approfittato anche Alex Acker, che ha risolto i problemi al ginocchio e si è riuscito ad allenare con continuità.
Probabilmente, per la prima volta da inizio stagione, coach Sacripanti ha tutti i suoi abili e arruolabili e non poteva chiedere viatico migliore per partire con il piede giusto in questo girone di ritorno: non è una partita facile, ma sicuramente alla portata dei lupi che dovranno dimostrare di aver meritato la qualificazione alle Final Eight e dovranno essere una preoccupazione per tutti in ottica play off.