Paura a Westminster, il bilancio è di tre morti e venti feriti. Deceduto anche l’assalitore

LONDRA –  L’ondata terroristica non risparmia nessuno, nemmeno la Gran Bretagna. Il Bilancio dell’attentato è di quattro morti e 20 feriti. Il capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley, ha pubblicato il bilancio delle vittime, un pomeriggio quello di ieri, bagnato dal sangue di molti innocenti. Dopo aver colpito in tutta Europa, il terrore continua a colpire obiettivi sensibili. L’assalitore un uomo sui 40 anni – era circolato il nome di Trevor Brooks, noto come Abu Izzadeen, imam di Clapton e considerato un “predicatore d’odio”, noto all’intelligence del Regno sin dal 2006, ma l’identità è stata smentita – si è lanciato a tutta velocità con un Suv lungo il Westminster Bridge, travolgendo molte persone, per poi finire la sua corsa proprio davanti ad uno degli ingressi del Parlamento.

E’ uscito dal veicolo e, armato di coltello, ha colpito a morte un agente di polizia per cadere lui stesso sotto il fuoco di reazione dei poliziotti. Decine le ambulanze accorse sul posto, mentre dal cielo le eliambulanze atterravano nel prato davanti a Westminster in una scena da prima linea.

Non c’è stato nulla da fare per una donna e un’altra persona investite nella folle corsa del suv  che ha causato anche diversi feriti, fra cui tre agenti di polizia e altrettanti studenti francesi.

La conferma dell’ attacco terroristico è arrivata rapidamente, da Scotland Yard, che aveva già attivato le misure per mettere in sicurezza la premier Theresa May all’interno del Parlamento, proprio nel giorno del Question Time. “Le sue guardie del corpo l’hanno portata via in pochi minuti”, ha raccontato il deputato conservatore Andrew Bridgen. Messo in salvo il capo di governo è stato ordinato il ‘lockdown’ per Westminster, nessuno poteva entrare e uscire, con i deputati e i Lord che hanno atteso con pazienza che rientrasse l’allerta. Ore di paura per tutti, scene terribili, il Parlamento il bersaglio dell’attacco.

Ancora una volta le ‘armi’ utilizzate sono di uso comune, un coltello da cucina, fotografato mentre il sospetto veniva soccorso dopo essere stato colpito dalla polizia, e un veicolo lanciato ad alta velocità. E molti ricordano il precedente di Michael Olumide Adebolajo e Michael Oluwatobi Adebowale, i due terroristi britannici di origini nigeriane che nel 2013 nel sud di Londra uccisero il soldato di Sua Maestà Lee Rigby con una mannaia, dopo averlo investito.

La Gran Bretagna ha cercato fin da subito di reagire al nuovo attacco nella ormai sua lunga storia di lotta al terrore. La premier May ha riunito il comitato di emergenza Cobra, sebbene l’allerta terrorismo per il momento resti al livello “grave”, secondo solo a quello “critico”.

Intanto arriva la solidarietà dagli altri altri Parlamenti del Regno Unito, primo fra tutti quello di Edimburgo, che ha sospeso la seduta proprio nel giorno in cui si doveva votare per la richiesta di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia in risposta alla Brexit. E dai leader occidentali, fra cui il presidente americano Donald Trump, che ha telefonato alla May, la cancelliera tedesca Angela Merkel, secondo cui “il terrorismo riguarda tutti”, e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha ribadito la vicinanza dell’Italia alla Gran Bretagna.