Muore Ettore Scola, maestro del cinema Italiano, regista di c’eravamo tanto amati

Lutto nel cinema: Muore l'irpino Ettore Scola, il regista maestro del cinema italiano

Cronaca – E’ morto a Roma Ettore Scola. Irpino nato a Trevico provincia di Avellino il 10 maggio 1931, aveva 84 anni, è morto nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma, era in coma da diversi giorni. Ettore Scola esordì giovanissimo all’età di 34 anni. Dall’inizio degli anni cinquanta comincia a scrivere sceneggiature di commedie all’italiana, spesso in coppia con Ruggero Maccari. Dalla fine degli anni Quaranta collabora con i testi a diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della RAI, tra l’altro è coautore dei testi delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi tra cui il Conte Claro e Mario Pio.

Il suo primo lavoro è stato  “Se permette parliamo di donne” (1964):  protagonista Vittorio Gassman che sarà – insieme a Nino Manfredi e Marcello Mastroianni – uno degli attori prediletti del regista. Ha lavorato con Alberto Sordi nel 1968  in “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”

Il grande regista aveva 84 anni. Con i suoi capolavori, da “C’eravamo tanti amati” a “Una giornata particolare” a “La terrazza”, ha raccontato l’Italia

Tra i lavoro più importanti, Scola realizza “Il commissario Pepe” (1969) e “Dramma della gelosia” (1970); la consacrazione arriva con il film “C’eravamo tanto amati” (1974), pellicola capace di ripercorrere trent’anni di storia italiana, dal 1945 al 1975, attraverso tre grandi amici: l’avvocato Gianni Perego (interpretato da Vittorio Gassman), il portantino Antonio (Nino Manfredi) e Nicola l’intellettuale (Stefano Satta Flores), tutti innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli). Il film è dedicato a Vittorio De Sica e vi compaiono anche Aldo Fabrizi e Giovanna Ralli, oltre ad altri personaggi noti che interpretano se stessi come Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno.

Scola espatria e raggiunge fama internazionale: nel 1976 gira “Brutti, sporchi e cattivi”, commedia dolceamara delle borgate romane, e “Una giornata particolare” (1977, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni). Nel 1980 “La terrazza” è un film che con un amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra che vede la partecipazione di Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni. Scola parla poi della rivoluzione francese ne “Il mondo nuovo” (1982), in cui Mastroianni impersona Giacomo Casanova.

Il cordoglio di Matteo Renzi

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso profondo cordoglio per la morte di Ettore Scola “maestro dalla incredibile e acuta capacità di lettura dell’Italia, della società e dei suoi mutamenti, del sentimento del tempo, coscienza civile che lascia un enorme vuoto nella cultura italiana”.

Nel 1985 torna a ricevere elogi dalla critica e dal pubblico dirigendo Jack Lemmon e Mastroianni in “Maccheroni” (1985), e ancora con il lavoro successivo “La famiglia” (1987), commedia con la quale ripercorre 80 anni di storia.

Altri film di rilevo sono “Splendor” (1988) e “Che ora è?” (1989), lavori che vedono la partecipazione di Massimo Troisi.

Nel 1998 gira “La cena”, con Stefania Sandrelli, Fanny Ardant e il solito Gassman; nel 2001 “Concorrenza sleale”, con Diego Abatantuono Sergio Castellitto e Gerard Depardieu; nel 2003 la commedia/documentario “Gente di Roma” (con Stefania Sandrelli, Arnoldo Foà, Valerio Mastandrea e Sabrina Impacciatore).

Tra i premi cinematografici

Festival di Cannes

David di Donatello

  • 1978: miglior regia
  • 1983: miglior sceneggiatura
  • 1984:miglior film
  • 1984: miglior regia
  • 1987:miglior film
  • 1987: miglior regia
  • 1987: miglior sceneggiatura
  • 2011: David alla carriera

Festival cinematografico internazionale di Mosca

Efebo d’oro Premio Internazionale Cinema-Narrativa

Torino Film Festival

  • 2012: Gran Premio Torino (restituisce il premio, promettendo di tornare a riprenderselo se si concluderà positivamente la vicenda dei lavoratori precari operanti presso ilMuseo nazionale del Cinema)[4][5]

Premio Oscar

Biennale di Venezia

L’addio dall’Irpinia a un grande regista del cinema italiano.