Le voci di giovani che neanche erano nati quel 23 Novembre aprono l’incontro, leggono passi di Moravia che descrivono l’orrore e la distruzione che squarciò quei 90 e più secondi di una domenica qualunque… Ma si vuole andare aldilà del ricordare le vittime. “Siamo figli del terremoto, della paura, della speranza…vogliamo dare voce a tutte le voci… Fare memoria ma anche fare un analisi degli aspetti non solo umani ma anche politici e di malaffare”. Si parla di indagini che hanno portato alla scoperta delle spregevoli manovre portate avanti da non pochi affaristi senza scrupoli che hanno agito con la colpevole copertura e partecipazione della politica. Il Forum dei Giovani e l’associazione Teatro Popolare Montorese accolgono gli ospiti, Enrico Fierro de IL FATTO QUOTIDIANO e Gianni Colucci de Il Mattino.
Montoro, il terremoto dell’irpinia visto dai Giovani di Oggi
Il Sindaco Mario Bianchino definisce il terremoto uno sparti acque nella storia dell’Irpinia. Prosegue il relatore che descrive il suo lavoro di ricerca durante la stesura della tesi. Un lavoro costruito sulle inchieste giornalistiche, sui numeri, su dati, sulle denunce di quei fatti assurdi che caratterizzarono la ricostruzione e che ne rivela il volume d’affari, circa 64.000.000.000.000, sessantaquattromilamiliardi, e la gestione mafiosa fatta da chi doveva curare la rinascita dell’Irpinia. La voce di Biagio Torello, fotografo e giornalista Montorese da tempo scomparso, accompagna una serie di video di denuncia girati immediatamente dopo quel 23 Novembre in cui si vedono le roulotte, gli edifici sventrati e si odono le voci dei disperati cittadini di Montoro. Poi la parola passa a ENRICO FIERRO che descrive e racconta come il giornalismo dell’epoca raccontava ed ha raccontato quegli eventi. Descrive il sistema statutario che riproduceva in pratica quello della Democrazia Cristiana. Racconta come una povera, arretrata ed insignificante Irpinia…volle esser fatta passare per un gioiello che non era. Da li il passo a San Giuliano di Puglia e l’Aquila è breve….si parla di Shock Economy.
GIANNI COLUCCI dichiara l’orrore per aver descritto l’arretratezza della sua terra nelle sue prime pubblicazione all’estero e, pur appartenendo ad una generazione diversa da quella di FIERRO, parla di come le responsabilità della politica siano innegabili.
Qualcuno storce il naso, qualcun’altro commenta che “non è questo il modo di ricordare il 23 Novembre”.
Invece SI, è questo il modo! E’ questo il modo in cui Giovani di oggi vogliono parlare del Terremoto, del malaffare, delle mafie, della politica corrotta. I Giovani degli anni 2000 sono critici, rabbiosi e spietati perchè ODIANO. Odiano tutto ciò che identificano con una società, quella dei loro padri e dei loro nonni, che gli ha negato un futuro, ha fomentato il clientelismo, ha distrutto i loro sogni prima ancora di poter sperare di realizzarli. I Giovani hanno ragione!