Il problema degli immigrati e della loro gestione colpisce anche la Città di Montoro. Stamane la Città dei due Principati ha vissuto attimi di tensione per l’improvvisa rivolta di circa trenta immigrati. Motivo della sommossa: la mancata concessione dei pocket money. Cosa sono? Il pocket money è l’unica parte dei 35 euro che viene erogata ai beneficiari direttamente, in mano. A volte la cifra viene data in contanti, altre volte attraverso delle carte prepagate ricaricabili e spedibili dappertutto. In ogni caso è un diritto del richiedente asilo. Per quanto riguarda l’importo, la cifra in genere varia a seconda dei territori e dei progetti da un euro e mezzo a due euro e mezzo a persona al giorno. La protesta è andata avanti fino all’arrivo dei Carabinieri e solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine, senza non poche difficoltà, la situazione è tornata alla normalità. Gli immigrati sono tornati nella struttura che li ospita a Montoro Sud, ma il problema legato alla loro gestione permane. E secondo indiscrezioni, ne sono in arrivo in Città ancora altri.
L’APPROFONDIMENTO
35 euro al giorno per vitto, alloggio e gestione dell’accoglienza. Il costo medio per l’accoglienza di un richiedente asilo o rifugiato è di 35 euro al giorno. Un importo non definito per decreto, ma da una valutazione sui costi di gestione dei centri. Gli enti locali che decidono di partecipare al bando Sprar (Sistema di protezione e accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo), hanno l’obbligo infatti di presentare un piano finanziario che deve essere approvato dalla commissione formata da rappresentati di enti locali (comuni, province e regioni), del ministero dell’Interno e dell’Unhcr. I 35-40 euro, sono ormai una sorta di costo standard, che viene erogato anche per i centri di accoglienza non Sprar gestiti dalle prefetture. Questi soldi servono a coprire le spese per il vitto, l’alloggio, l’affitto e la pulizia dello stabile, ma anche a pagare lo stipendio alle persone che ci lavorano e, in qualche caso, ad avviare progetti di inserimento lavorativo per i migranti.