Montoro, indagini sulle strutture scolastiche: a Torchiati e Caliano primi esiti non soddisfacenti

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Con la legge n.107 del 2015 denominata “La Buona Scuola”, fortemente voluta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sono stati attivati 12.041 interventi in materia di edilizia scolastica, al fine di garantire la sicurezza degli edifici e di prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti. Il Comune di Montoro, dopo la candidatura, ha ricevuto l’assegnazione di un finanziamento destinato agli enti locali per effettuare indagini diagnostiche e ha provveduto ad eseguire le operazioni di verifica delle strutture scolastiche di Montoro Nord. La Geotec srl, società a cui sono state le valutazioni, ha redatto un reportage sulla situazione dei plessi nell’area nord della Città dei Due Principati. Sotto “indagine” le scuole primarie e secondarie di Torchiati, la scuola primarie e dell’infanzia della frazione San Pietro e le scuole primarie delle frazioni Aterrana e Caliano.

Queste le relazioni consegnate:

Scuola dell’infanzia – frazione Aterrana       

La Scuola dell’Infanzia di Aterrana nel comune di Montoro (prov. di M.M.), è un edificio prevalentemente in muratura, composto da un unico corpo di fabbrica su un etnico livello con copertura in parte piana, e irritarle a falde inclinate. Dalle ispezioni visive, dai rilievi e dalle indagini dirette e sperimentali condotte con tecniche essenzialmente non distruttive ai fini della valutazione delle attuali condizioni stanche dei solai del! edificio. promosse dall’Amministrazione comunale su co-finanziamento del MIUR, è emerso che i solai sono del tipo lateracementizio, con maretti con fondello in laterizio ad “U” di cm 12 di base a interasse regolare di cm 50, armati con ferri di diametro o F 12 o F 14. La struttura non risulta controsoffittata. Riguardo alle attuali condizioni degli stessi, in linea generale, sintetizzando quanto esplicitato in precedenza e rimandando per i dettagli alle specifiche tavole in allegata con specifico riferimento a pericoli di sfondellamento i solai dell’intero istituto sono da considerarsi in discreto stato; infatti, non sono stati rilevati segni di ossidazione parziale delle armature dei travetti, a meno di problematiche di tipo chiaramente localizzato, dovute essenzialmente ad infiltrazioni dalla copertura, riscontrate nell’atrio e in un’aula, di piccola entità: tale evidenza conduce, in maniera cautelativa a definire i suddetti solai a “medio rischio” sfondellamento. Anche le verifiche analitiche sui solai analizzati risultano tutte soddisfatte.

Scuola dell’infanzia – frazione Caliano  

La Scuola dell’Infanzia di Caliano nel comune di Montoro (prov. di Avellino), è un edificio a struttura mista di muratura (prevalente) e C.A. (solo per le strutture orizzontali), composto da un unico corpo di fabbrica su di un solo livello. Dalle ispezioni visive, dai rilievi e dalle indagini dirette e sperimentali condotte con tecniche essenzialmente non distruttive ai fini della valutazione delle attuali condizioni statiche dei solai dell’edificio, promosse dall’Amministrazione comunale su co-finanziamento del MIUR, è emerso che la struttura è realizzata con solai del tipo latero-cementizia con murati gettati in opera di dimensioni cm 8 di base, armato con unico ferro F 8 e interasse regolare di 50 cm, come rilevato presso il piccolo atrio di ingresso secondario e con fondello in laterizio ad U di dimensioni cm 8 di base, armato con unico ferro F 12 e interasse regolare di 50 cm, rilevato nelle aule. La struttura non risulta controsoffitata.

Riguardo alle attuali condizioni degli stessi orizzontamenti, in linea generale, sintetizzando quanto esplicitato in precedenza, e rimandando per i dettagli alle specifiche tavole in allegato, con specifico riferimento a pericoli di sfondellamemo i solai dell’intero istituto sono da considerarsi in discreto stato: infatti, non sono stati rilevati segni di ossidazione parziale delle armature dei travetti, a meno di piccole problematiche di tipo chiaramente localizzato, dovute essenzialmente ad infiltrazioni, riscontrare in un’aula, nell’atrio e nei bagni, che ci porta, in maniera cautelativa, definire queste situazioni a “medio rischio” sfondellamento.

Anche le verifiche analitiche sui solai analizzati risultano soddisfatte, come d’altra parte supportato e confermato anche dall’esito positivo della prova di carico effettuata su uno di questi orizzontamenti. In un solo caso, riferito al solaio di copertura sul quale è statta eseguita la prova di carico, oggetto anche di saggio visivo, in campata la verifica a taglio non risulta soddisfatta. Si precisa a riguardo che tale circostanza potrebbe essere dovuta allo specifico piano di indagini, che per condizioni operative e come suggerisce lo stesso Capitolato MIUR non ha previsto prelievi diretti di materiale e saggi all’estradosso dei solai, così come di saggi più approfonditi all’intradosso (che consentirebbero per esempio di mettere a nudo il solaio in corrispondenza degli appoggi per permettere di rilevare con precisione la presenza di fasce piene e/o semipiene).

Le condizioni in cui si è operato non hanno permesso in sintesi operazioni troppo invasive, e meritevoli di tempi sicuramente più lunghi per i ripristini, circostanza che porta ad una eccessiva penalizzazione dei materiali, oltre che ad ipotesi molto cautelative, fattori non trascurabili che, uniti alle stringenti normative attuali impiegate alle verifiche, possono produrre il suddetto risultato.

Pertanto, onde escludere analiticamente e categoricamente ogni criticità, sarebbero auspicabili per l’edificio in esame ulteriori indagini più invasive, con la determinazione diretta della qualità dei materiali e l’individuazione della tipologia degli elementi non indagati, come ad esempio le dimensioni e la tipologia di armature superiori dei travetti e della soletta, e la qualità e l’effettivo spessore del massetto sovrastante la soletta strutturale.

Scuola dell’infanzia – frazione San Pietro

La scuola dell’infanzia di San Pietro nel comune di Montoro (prov. di Avellino), è un edificio composto da un unico corpo di fabbrica su due livelli, un piano terra e un primo piano che ospita la scuola. Dalle ispezioni visive, dai rilievi e dalle indagini dirette e sperimentali condotte con tecniche essenzialmente non distruttive ai fini della valutazione delle attuali condizioni statiche dei solai dell’edificio, promosse dall’Amministrazione comunale su co-finanziamento del MIUR, è emerso che la struttura presenta un sottotetto non abitabile di altezza massima di poco superiore ad un metro realizzata con con solai del tipo latero-cementizia con travetti gettati in opera. Anche i solai orizzontali sono del tipo latero-cementizio, con travetti in calcestruzzo gettati in opera di cm 10 di di base, armati con 2 ferri lisci F 12 a interasse regolare di 50 cm al primo piano, mentre al piano terra i travetti, sempre gettati in opera, ma con base di cm 8 sono armati con 2 ferri lisci F 8 a interasse regolare di cm 50. La struttura non risulta controsoffittata. Al termine della presente indagine si può affermare che, in linea generale, sintetizzando quanto esplicitato in precedenza, e rimandando per i dettagli alle specifiche tavole in allegato, con specifico riferimento a pericoli di sfondellamenti, i solai dell’intero istituto sono da considerarsi in discreto stato; infatti, non sono stati rilevati segni di ossidazione parziale delle armature dei travetti in nessuna delle aule indagate, fatta eccezione per un locale adibito a bagno ed uno a ripostiglio. Tali problematiche riscontrate derivano da evidenti problemi infiltrativi dovuti al cattivo stato della guaina impermealizzazione o a perdite localizzate di impianti, che porta definire i solai in questione a “rischio medio e alto” di sfondellamento.

Trattasi però di casi isolati, dovuti a problemi localizzati e facilmente individuabili, che non inficiano il risultato positivo desunto dall’analisi generale della struttura. Riguardo alle verifiche analitiche, tutte le elaborazioni indicano che sulla base dei dettagli costruttivi e delle caratteristiche dei materiali di costruzione come rilevate dalla scrivente con tecniche n.d., i solai risultano verificati allo SLU in campata e agli appoggi, così come alle verifiche di deformabilità (SLE).
Scuola primaria – frazione Torchiati

La Scuola Primaria di Torchiati, nel comune di Montoro (prov. di Avellino), è un edificio in C.A. composto da un unico corpo di fabbrica su un unico livello con copertura prevalentemente a falde inclinate. Dalle ispezioni visive, dai rilievi e dalle indagini direste e sperimentali condotte con tecniche essenzialmente non distruttive ai fini della valutazione delle attuali condizioni statiche dei solai dell’edificio, promosse dall’Amministrazione comunale su cc,. finanziamento del MIUR, è emerso che la struttura è realizzata con solai del tipo latera-cementizio, con travetti gettati in opera di 8 cm di base, armati inferiormente con 1 14 (liscio) per un’altezza complessiva del solaio di 35 cm. Inoltre all’interno delle pignatte si rileva la presenza di 4 ferri 6 (lisci), che non sono stati presi in considerazione nelle verifiche strutturali (a vantaggio di sicurezza), a interasse regolare di cm 50. La struttura non risulta controsoffittata.

Riguardo alle armali condizioni degli stessi, in linea generale, sintetizzando quanto esplicitato in precedenza, e rimandando per i dettagli alle specifiche tavole in allegato, con specifico riferimento a pericoli di sfondellamento i solai dell’intero istituto sono da considerarsi in discreto stato; infatti, non sono stati rilevati segni di ossidazione parziale delle armature dei travetti, a meno di alcune problematiche di tipo chiaramente localizzato, dovute essenzialmente ad infiltrazioni dalla copertura, riscontrate nelle aule denominate “classe n. 9” e “classe n. 10”, di piccola entità, che ci porta, in maniera cautelativa, a definire i suddetti a “medio rischio” sfondellamento. Anche le verifiche analitiche sui solai analizzati risultano soddisfatte. tranne che in due casi, aule 3B e 5B, nelle quali in campata la verifica a taglio non risulta soddisfatta. Si precisa a riguardo che tale circostanza potrebbe essere dovuta allo specifico piano di indagini, che per condizioni operative e come suggerisce lo stesso Capitolato MIUR non ha previsto prelievi diretti di materiale e saggi all’estradosso del solai, così come di saggi più approfonditi all’intradosso (che consentirebbero per esempio di mettere a nudo il solaio in corrispondenza degli appoggi per permettere di rilevare con precisione la presenza di fasce piene e/o semipiene). Le condizioni in cui si è operato non hanno permesso in sintesi operazioni troppo invasive, e meritevoli di tempi sicuramente più lunghi per i ripristini, circostanza che porta ad una eccessiva penalizzazione dei materiali, oltre che ad ipotesi molto cautelative, fattori non trascurabili che, uniti alle stringenti normative attuali impiegate nelle verifiche, possono produrre il suddetto risultato. Pertanto, onde escludere analiticamente e categoricamente ogni criticità, sarebbero auspicabili per l’edificio in esame ulteriori indagini più invasive, con la determinazione diretta della Qualità dei materiali e l’individuazione della tipologia degli elementi non indagati, come ad esempio le dimensioni e la tipologia di armature superiori dei travetti e della soletta, e la qualità e l’effettivo spessore del massetto sovrastante la soletta strutturale.

S. Scuola primaria – frazione San Pietro

La scuola Primaria di S. Pietro, nel comune di Montoro (prov. di Avellino), è un edificio composto da un unico corpo di fabbrica su unico livello. Dalle ispezioni visive, dai rilievi e dalle indagini dirette e sperimentali condotte con tecniche essenzialmente non distruttive ai fini della valutazione delle attuali condizioni statiche dei solai dell’edificio, promosse dall’Amministrazione comunale su co-finanziamento del MIUR, è emerso che la struttura in C.A., è realizzata con solai orizzontali del tipo latero-cementizio, con travetti precompressi di larghezza 12cm e interasse 50 cm, armati con trecce ognuna costituite da 3 fili di diametro rilevato pari a 2 mm. La struttura non risulta controsoffittata. Riguardo alle attuali condizioni degli stessi, in linea generale, sintetizzando quanto esplicitato in precedenza, e rimandando per i dettagli alle specifiche tavole in allegato, con specifico riferimento a pericoli di sfondellamenti i solai dell’Intero istituto sono da considerarsi in discreto stato: infatti, non sono stati rilevati segni di ossidazione parziale delle armature dei travetti, a meno di una problematica di tipo chiaramente localizzato, riscontrata nell’aula n. 4, di piccola entità, che ci porta, in maniera cautelativa, a definire il solaio a “medio rischio” sfondellamento. Anche le verifiche analitiche sui solai analizzati risultano soddisfatte, come d’altra parte supportato e confermato anche dall’esito positivo della prova di carico effettuata su uno di questi orizzontamenti. In un solo caso la verifica a deformabilità allo SLE condotta sul solaio dell’aula n. 3, non oggetto di prova di carico, risulterebbe non soddisfatta, ma con la sola ipotesi di introduzione del contributo fornito dalla parte non strutturale del solaio (massetto), questo risulta verificato ai calcoli.

Scuola secondaria di primo livello – frazione Torchiati

La Scuola Secondaria di primo grado di Torchiati, nel comune di Montoro (prov. di Avellino), è un edificio in C.A. composto da due corpi di fabbrica su tre livelli uniti da una struttura bassa di passaggio. Dalle ispezioni visive, dai rilievi e dalle indagini dirette e sperimentali condotte con tecniche essenzialmente non distruttive ai fini della valutazione delle attuali condizioni statiche dei solai dell’edificio, promosse dall’Amministrazione comunale su co. finanziamento del MIUR, è emerso che la struttura è realizzata con solai del tipo latero-cementizio, con travetti gettati in opera al piano terra di dimensioni cm 8 di base, armati con unico ferro F 14 a interasse costante di cm 40, mentre al primo e al secondo troviamo travetti con fondello in laterizio ad “U”, ma con interasse e armature variabili ai vari orizzontamenti.

La controsoffittatura, che in parte minimale ricopre la struttura, risulta essere in buone condizioni. Riguardo alle attuali condizioni degli orizzontamenti, in linea generale, sintetizzando quanto esplicitato in precedenza, e rimandando per i dettagli alle specifiche tavole in allegato, con specifico riferimento a pericoli di sfondellamenti i solai dell’intero istituto sono da considerarsi in discreto stato: infatti, non sono stati rilevati segni di ossidazione parziale delle armature dei travetti, a meno di alcune problematiche, dovute essenzialmente a fenomeni infiltrativi, le cui cause, a quanto si apprende dai tecnici dell’arte, sono state già risolte. Tali situazioni interessano gli spazi a tutta altezza del secondo piano, oltre che la prima aula a sinistra entrando dal vano scala principale, e ci portano, in maniera cautelativa, a definire i solai in questione a “medio rischio” sfondellamento.

Anche le verifiche analitiche sui solai analizzati risultano soddisfatte, come d’altra parte supportato e confermato anche dall’esito positivo della prova di carico effettuata su uno di questi orizzontamenti. In un solo caso, riferito al solaio del piano secondo, oggetto di saggio visivo, in campata la verifica a flessione della sezione armata con 1 8 inferiore (determinato dal saggio visivo) fa sì che il momento resistente sia minore del momento sollecitante non garantendo la verifica del solaio in esame.  Si precisa che tale circostanza potrebbe essere dovuta al fatto che le prove effettivamente eseguite, non potendo contare su prelievi diretti di materiale e saggi all’estradosso dei solai, non possibili nelle attuali condizioni in quanto troppo invasive e meritevoli di tempi sicuramente più lunghi per i ripristini, portano ad una eccessiva penalizzazione dei materiali, oltre che ad ipotesi molto cautelativi, fattori non trascurabili che, uniti alle rispettive normative attuali impiegate nelle verifiche, possono produrre il suddetto risultato.

Pertanto, onde escludere analiticamente e categoricamente ogni criticità, sarebbero auspicabili per l’edificio in esame ulteriori indagini più invasive, con la determinazione diretta della qualità dei materiali e l’individuazione della tipologia degli elementi non indagati, come ad esempio le dimensioni e la tipologia di armature superiori dei travetti e della soletta e la qualità e l’effettivo spessore del massetto sovrastante la soletta strutturale.

Al fine di concludere in maniera esaustiva le indagini sui solai, in particolate dove le stesse hanno dato esiti non pienamente soddisfacenti, così come già suggerito dai professionisti incaricati, si rende necessario prevedere ulteriori indagini, più esaustive ancorché maggiormente invasive, che permettano di determinare in maniera più dettagliata la qualità dei materiali e l’individuazione della tipologia degli elementi non indagati, come ad esempio le dimensioni e la tipologia di armature superiori dei travetti e della soletta, la qualità e l’effettivo spessore del massetto sovrastante la soletta strutturale e in modo da rifare la verifica degli orizzontamenti alla luce delle informazioni aggiuntive riscontrate dal supplemento di indagine. Tale approfondimento si rende sicuramente necessario per il plesso che ospita la scuola secondaria di primo livello ed il plesso della primaria, entrambe, ubicate, alla frazione Torchiati. L’importanza di utilizzare adeguate strumentazioni tecnologiche atte a monitorare e determinare con maggior grado di sicurezza lo stato di consistenza degli edifici strategici è ancora più sentito vista la notevole evoluzione sismica che è in atto nei territori della penisola italiana ed in particolare dell’Italia centrale, che sempre con maggiore forza, ci porta a convivere con la problematica dei terremoti ed alle ripercussioni distruttive che gli stessi comportano sulla parte antropizzata. Si riporta infine, il pensiero di uno dei più grandi architetti italiani, Remo Piano, che con riferimento agli ultimi eventi naturali ha espresso il suo pensiero: “… Siamo eredi, indegni, di un grande patrimonio che ci è stato lasciato. Indegni perché non lo proteggiamo. Non ascoltare è colpevole. Davanti a catastrofi così non si può parlare di fatalità. La natura fa il suo corso, è indifferente alle nostre sofferenze. Ma noi abbiamo una grande forza: l’intelligenza. Parlare di fatalità è fare un torto all’intelligenza umana. La storia insegna: ci siamo sempre difesi, con ripari, fortilizi, magie. Tocca a noi, al nostro senso di responsabilità, mettere la giusta energia nella messa in sicurezza del territorio». Ma non l’abbiamo fatto. Dove vengono alzate le difese si limitano i danni. A Norcia, per esempio, il sisma non è stato disastroso come nei paesi vicini. Perché sono stati fatti i lavori adeguati. Dopo gli ultimi terremoti si è agito bene. Non occorre cercare il Giappone o la California per trovare esempi imitabili. Ogni volta che è stato favo uno sforzo. c ‘è stato un risultato positivo…”

Va detto, infine, che ulteriori indagini sono già in corso.

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