Essere donna e pugile è un connubio che in Italia è nato da pochi anni, è un settore non noto a tutti ma a dimostrazione di come un modello sportivo dilettantistico, possa diventare da una semplice attività sportiva una vera passione agonistica , è la testimonianza rappresentata dalla giovanissima campionessa montorese “ Guanto d’argento 2014” Carmela Donniacuo, l’abbiamo incontrata per raccontare e cercare di capire quali siano state le ragioni che hanno spinto una donna a diventare pugile.
Quali sono state le ragioni che l’hanno spinta a diventare pugile?
“Il mio percorso nasce per curiosità sono sempre stata una sportiva praticavo il calcio, quando studiavo a Napoli ero diventata sedentaria mi ero concentrata tra i corsi universitari e lo studio fino a quando navigando in internet ho iniziato a prendere informazioni sul pugilato e appena rientrata a Montoro mi sono iscritta alla pugilistica di Cardamone”.
A Quando risale il suo primo match?
“ Il primo approccio con questa disciplina risale all’11 febbraio 2011, ricordo che studiando a Napoli rientravo a Montoro solo il venerdì, e riuscivo ad allenarmi solo un giorno a settimana. Il primo match risale al 13 giugno 2013 durante una manifestazione Coni ad Avellino, fu il primo incontro per me è stato un match bellissimo, ero felice di stare sul ring ho gestito le emotività , era una categoria pesi che mi aveva procurato un impegno rigido fatto di allenamenti stretti e alimentazione corretta. Il mio allenatore Agostino Cardamone mi ha sempre seguito, anche quando emergevano delle difficoltà, perché allenare pugili al femminile richiede un altro tipo di approccio. In tutti Italia siamo pochissime, ma il settore femminile sta crescendo, infatti noi ci alleniamo ogni domenica con stage femminili . Sarebbe bello sentirne parlare di più anche sui media”.
Cosa ha di diverso la boxe dagli altri sport e quando questa disciplina può diventare utile a una donna?
“La boxe aiuta molto le donne perché è una disciplina che insegna l’ autostima e l’ autocontrollo delle emozioni, ti da una sicurezza in più. Poi la curiosità e la passione sportiva aiutano ad avere un obiettivo in più un energia nell’affrontare la quotidianità”.
Cosa si prova a essere campionessa?
“ Il mio primo premio l’ho ricevuto a un torneo regionale in Lombardia il 31 ottobre 2014. Poi il 27 aprile 2014 ho vinto il Guanto d’argento a Marcianese, ricordo che in quel ring , ero molto ansiosa, non riuscii a controllare bene l’emotività, mi confrontai con uno stile di pugilato diverso dal mio. Io sono una pugile rigida, riflessiva che studia l’avversario e attacca al momento più opportuno”.
Quante volte a settimana si allena una pugile?
“Mi alleno 3 volte a settimana più la domenica quando frequento gli stage femminili. Prima praticavo due ore e mezzo tutti i giorni. Tra un ring e l’altro mi sono anche innamorata, ho conosciuto il mio fidanzato in palestra è un pugile anche lui e condividiamo la stessa passione”.
Che tipo di alimentazione fa un pugile?
“Un alimentazione normale, equilibrata facendo attenzione a eliminare le fritture” .
Ci Racconta la sua giornata tipo?
“ Lavoro tutte le sere in un bar con un turno notturno, la mattina dormo circa 4 ore, a inizio pomeriggio faccio qualche ripetizione di lingue, e subito dopo corro in palestra. Inoltre frequento la facoltà di scienze motorie : la mia forza è fare le cose che mi piacciano”.
Cosa consiglia alle donne che vogliono avvicinarsi alla boxe?
“Non esiste un età , basta essere motivati dalla curiosità e la voglia di imparare una disciplina, il pugilato è fondamentale perché aiuta a migliorare la sicurezza”.
La vedremo a Montoro con Cardamone ad allenare giovani leve?
“Se il mio maestro me lo chiederà, ne sarei felice”.