La consultazione è aperta a quanti vogliano collaborare e suggerire in materia di cyber bullismo. La consultazione servirà a determinare il Codice di Autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, fenomeno in pericoloso aumento.Il Codice è sottoscritto dal Mise, Agcom, Polizia postale e delle comunicazioni, Autorità per la privacy, Garante per l’infanzia e Comitato media e minori, con la supervisione del Ministero dello Sviluppo Economico, i Contributi sulla bozza del documento possono essere inviati entro il 24 febbraio 2014 all’indirizzo di posta elettronica antonio.amendola@mise.gov.it ( www.lineaamica.gov.it)
Il Governo Italiano lancia una consultazione online in materia di cyber bullismo fino al 24 febbraio 2015.
Il cyberbullismo (ossia bullismo online) è una forma di disagio relazionale, di prevaricazione e di sopruso perpetrata tramite i nuovi mezzi di comunicazione come l’e-mail, gli sms, i blog, i telefoni cellulari ed il web in generale. Non comporta dunque violenza o altre forme di coercizione fisica. Nelle comunità virtuali il cyber bullismo può essere anche di gruppo e di solito le ragazze sono vittime più frequentemente dei ragazzi, spesso con messaggi contenenti allusioni sessuali. Solitamente il disturbatore agisce in anonimato, talvolta invece non si preoccupa di nascondere la sua identità.
Rispetto al bullismo tradizionale, l’uso dei mezzi elettronici conferisce al cyberbullismo alcune caratteristiche proprie:
•Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è illusorio: ogni comunicazione elettronica lascia delle tracce. Però per la vittima è difficile risalire da sola al molestatore.
•Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via sms o mail o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
•Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche precedenti, abbinate con la possibilità di essere “un’altra persona” online (vedi i giochi di ruolo), possono indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.
•Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio nel contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo.
Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyberbullismo sono molte. Alcuni esempi sono:
• pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;
• postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false);
• rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima;
• insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media;
• facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.
Queste aggressioni possono far seguito a episodi di bullismo (scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei ragazzi) o essere comportamenti solo online.