Lo sfogo di Zingaretti, che teme per il governo e per se stesso

Lo sfogo di Zingaretti, che teme per il governo e per se stesso

Nicola Zingaretti, segretario in  carica del PD, ha denunciato la situazione ambigua che si e’ venuta a creare in questa fase preelettorale, riferendosi sia al rischio di perdere l’amministrazione di altre Regioni, sia alla possibile vittoria del No al referndum parlamentare, che per il partito Democratico sarebbe uno smacco. Il mancato accordo sulle elezioni regionali e’ dovuto alla tardiva decisione del Movimento Cinquestelle che, solo nelle giorni di Ferragosto e quattro giorni dalla presentazione delle liste, ha avuto il via libera dalla piattaforma Rousseau alla possibilita’ di accordi con il PD.

E non c’e’ stato tempo e modo di concludere granche’. Zingaretti e’ preoccupato perche’ le varie anime dei Dem non si sono schierate a favore del Si; oltre agli ex renziani, Marcucci, Del Rio, Orfini che strizzano l’occhio a Bonacini (governatore dell’Emilia Romagna) anche Prodi si e’ mostrato sibillino, piu’ favorevole al No. Pertanto il segretario PD si e’ sfogato con i giornalisti chiedendo indirettamente ai suddetti colleghi di uscire dall’ambiguita’.

Anzi egli ha paventato che tale condotta, tutt’altro che unitaria del suo partito, farebbe aumentare la possibilita’di una sconfitta in molte regioni (in Toscana e Puglia regna l’incertezza!)  ed alla consultazione referendaria. Non solo, ma potrebbe addirittura portare l’attuale coalizione ad una crisi di governo, per l’acuirsi delle inevitabili problematiche economiche e sociali, diretta conseguenza della pandemia. Per tutte queste ragioni Zingaretti non ha buone prospettive e temendo il baratro per se ed il suo PD ha lanciato un appello a indicare una via d’uscita da quest’impasse “Altrimenti – ha detto chiaramente – il PD e’ pronto ad affrontare qualsiasi scenario”, alludendo anche al voto anticipato. E questa frase ci rimanda a poco piu’ di un anno fa, allorquando il segretario Dem non essendo del tutto convinto dell’alleanza di governo con i Cinquestelle, indicava il voto come possibile via d’uscita, cioe’ far decidere all’elettorato il loro destino.

Oggi non viene difficile pensare a trame ordite dal leader di Italia Viva, quel Matteo Renzi che vede improponibile oramai un suo ritorno nel PD dalla porta principale e teme di eclissarsi se la soglia di sbarramento sara’ del 5% nella legge elettorale che andra’ a farsi. Non e’ improbabile che il leader di italia Viva stia pensando di rientrare nel partito sostenendo Bonacini come neo segretario. I Cinquestelle dal canto loro, fautori convinti del Si al referendum, sono meno preoccupati, in quanto a dispetto della perdita di meta’ dei loro voti, sono riusciti a sostenere molte loro battaglie all’interno della coalizione governativa.