L’amore tra giovani accende il cervello degli adolescenti: ecco come

Il cervello degli adolescenti si accende quando si innamorano

Parliamo di amore generico, che sia verso il partner, un figlio, un animale o magari un oggetto. Quando si ama si entra in uno stato di ipnosi dove la pace dei sensi e la serenità sono le uniche emozioni concesse.

L’amore è sicuramente il sentimento più coinvolgente conosciuto dall’essere vivente. La potenza dell’amore è un concetto indescrivibile, capace di coinvolgere emotivamente ogni cellula dell’organismo.

Ma cosa accade al cervello quando si esprime l’amore? Soprattutto cosa accade ai giovani adolescenti quando accarezzano per la prima volta il sentimento più bello in assoluto? A spiegarcelo arriva come al solito la scienza. Secondo uno studio condotto dall’Irccs Medea e pubblicato sulla rivista Brain and Cognition, quando l’adolescente si innamora si attivano le zone del cervello in cui “viene codificata la consapevolezza emotiva legata alle parti del nostro corpo”. In realtà questo processo avviene anche negli adulti, ma in una forma decisamente più lieve.

I ricercatori hanno chiesto ad alcuni giovani tra i 14 e i 19 anni d’età di svolgere due azioni: immaginare una parola che descrivesse l’amore, successivamente immaginare una situazione in cui erano coinvolti emotivamente in una situazione d’amore (ad esempio un semplice bacio alla persona amata)

I giovani sono quindi stati monitorati attraverso la risonanza magnetica. I risultati hanno dimostrato come, quando il giovane immagina una situazione emotiva che coinvolge il sentimento dell’amore, si attivano due aree specifiche del cervello, le stesse che “dicono al nostro corpo di aumentare la sudorazione per uno stato d’ansia o accelerare il battito cardiaco per la paura. In realtà accade anche quando si prova un sentimento di “odio” verso qualcuno.

Una scoperta interessante, grazie alla quale in futuro sarà possibile gestire meglio patologie come la depressione giovanile, riuscendo a comprendere in maniera più efficace e magari gestire al meglio le sofferenze dell’adolescente.