Le generazioni cambiano rapidamente, nel giro di dieci anni ci siamo ritrovati travolti da un mondo che probabilmente non ci appartiene, ma siamo costretti a viverci per sopravvivere. Le famiglie oggi sono cambiate, gli stessi ragazzini che 20 anni fa giocavano a nascondino, oggi crescono i loro figli con pane, nutella e social network.
Si è persa la corretta misura del giusto o sbagliato, si fa fatica anche a gestire se stessi, perchè troppo impegnati con l’ultimo smartphone, figuriamoci se possiamo occuparci in maniera adeguata dei nostri figli.
Stiamo creando dei mostri, ed il paradosso più stravagante, è che sono gli stessi mostri che da piccoli spaventavano i genitori di oggi. Il bulletto della scuola, la ragazzina troppo svampita che ti emarginava, il branco sempre pronto a prendersi gioco del più debole. Una volta era un fenomeno presente, ma piuttosto limitato, oggi si è esteso a macchia d’olio. Orde di ragazzini minorenni invadono i social network, giornate intere sprecate davanti ad un monitor a condividere, godersi un mi piace piuttosto che un commento sulla foto fatta in spiaggia.
La famiglia, i genitori controllano poco i loro figli.
Tutto per la gratificazione personale, come se 100 mi piace e 50 commenti rendessero la vita migliore. Ecco cosa stiamo creando, ed è spaventoso. Giovanissimi che spesso basano il loro umore sul pensiero sociale di altri ragazzini. Un concetto che dovrebbe terrorizzare i consapevoli genitori degli anni 80-90, ma che evidentemente e purtroppo approvano tacitamente, perchè? Bhe perchè anche loro stanno vivendo quel progresso di crescita che non hanno potuto vivere in quegli anni per mancanza di mezzi. Passare dal giocare a pallone in cortile a scoprire un mondo social, fatto di youtube, facebook, instagram e curiosità, può effettivamente far perdere il contatto con la realtà.
Apparire e mostrarsi ad ogni costo.
La bambina in costume che ha imparato a nuotare, il primo saggio di danza, foto di compleanni. Per quale motivo bisogna condividere gli aspetti così intimi e privati di un minore se non per soddisfare il proprio ego genitoriale? Genitori che violano la privacy dei loro stessi bambini, speso neonati, incuranti che il web è popolato da migliaia di squilibrati, che magari con quelle stesse foto innocenti potrebbero farne un uso illecito. La colpa non è mai del mezzo (internet in questo caso), ma di come lo si usa. Ed oggi, improbabili genitori 2.0 stanno creando degli automi 3.0.
Un totale menefreghismo, bambini lasciati per ore da soli nelle loro camere con un mondo virtuale da scoprire, un mondo che, se non usato con premura può nascondere il peggio della società umana. Sarebbe meglio forse ritornare sul pianeta terra, nel mondo reale, dove la vita può essere apprezzata anche con una semplice passeggiata, senza necessariamente farsi un selfie in attesa dei 100 like!