Scuola – “Per fare la buona scuola non basta solo il governo”, così il Ministro Giannini ha presentato le novità di Renzi per la scuola pubblica, chiedendo ai cittadini di provare a dare un contributo d’intervento.
Sono stati due, i mesi di “campagna consultazione della riforma” , grazie ai quali molti hanno provato a dire la loro nelle “stanze”, uno spazio online in cui esprimere con dei Like la propria opinione e proporre dei progetti innovativi.
Secondo il MIUR, circa un milione di persone hanno cliccato sul sito, tantissimi hanno compilato e inviato questionari, organizzato dibattiti in diverse regioni d’Italia, fatto proposte nelle “stanze” suddivise per argomenti .
“Lo sblocca scuola” è l’argomento che ha raccolto il numero più elevato di Like . In campania sono stati raccolti all’incirca un centinaio di dibattiti.
Tra le proposte più significative ci sono queste: abbattere la dispersione scolastica, rendere possibile delle ore di insegnamento anche per i dirigenti scolastici, fare in modo che ci siano meno alunni per ogni classe, prevedere un progetto di psicomotricità come obiettivo d’inclusione tra la scuola dell’infanzia e la primaria, prevedere un pedagogista ed un educatore per ogni scuola.
A guadagnare un’attenzione elevata sono poi le “stanze”dedicate alle classi di concorso e alle modalità per diventare insegnanti. I docenti scatenati , hanno indicato proposte : c’è chi pone la questione del saper essere, della formazione specifica , l’idea è quella di una formazione psico-affettiva per i futuri insegnanti, interessati a dei corsi di formazione per fornire agli alunni un “corredo affettivo”, c’è poi il capitolo delle immissioni in ruolo, su cui tanto si sta chiacchierando, saranno circa 150.000.
Emerge a tal proposito, la proposta del triplo canale, cioè la possibilità di assumere su delle percentuali dalle graduatorie ad esaurimento e dalla seconda fascia.
La questione digitale suddivisa in tre stanze : digital makers, scuola connessa, pensiero computazionale.
A richiamare meno attenzione sono le stanze dedicate al “servizio civile” per la buona scuola, ma anche qui emergono proposte interessanti , come quella di attuare uno scambio tra i docenti che lavorano presso le comunità terapeutiche e quelli che vivono nelle classi, o quelle in cui si pensa ai cassintegrati che possano occuparsi nelle scuole di giardinaggio, biblioteche e piccole manutenzioni.
Infine nelle stanze” varie ed eventuali” si da voce in particolare agli insegnanti delle scuole paritari, che da tempo chiedono trattamenti economici migliori a loro favore.