Le Elezioni Regionali ed il coraggio di andare a votare

Le Elezioni Regionali ed il coraggio di andare a votare

Elezioni Regionali, 2020 – La Campania, così come altre sei regioni Italiane, domenica 20 e lunedì 21 settembre saranno chiamate alle urne al fine di eleggere un nuovo (o lasciare in essere) consiglio regionale ed il relativo governatore. Il primo invito, oggi non più così scontato, è quello di andare al voto. La tornata elettorale del 2015 ha visto un’affluenza del 51,93%, ben 11 punti in meno rispetto alle elezioni regionali del 2010. Il rischio molto concreto per le elezioni di questo 2020, causa timori Covid-19, è di un ulteriore quanto pesante calo degli aventi diritto.

Tuttavia, il popolo Italiano ha dimostrato più volte nel corso della propria storia di avere il coraggio e la forza di rialzarsi da eventi drammatici. Un coraggio ancor più solido nei cittadini Campani, spesso martoriati non solo da fattori interni, ma soprattutto esterni. Una forte risposta alle urne, indipendentemente dal colore politico, sarebbe una decisa e significativa risposta ad un male, oggi sotto forma di virus pandemico, che per quanto debba essere temuto e rispettato, non può e non potrà averla vinta, condizionando il futuro delle nostre vite.

Elezioni Regionali in sicurezza, significa maggiore partecipazione.

Dovrà essere premura delle istituzioni, durante queste elezioni regionali, garantire, magari attraverso intense e accurate campagne di sensibilizzazione, un percorso di totale garanzia nei confronti del cittadino votante. Creare un protocollo di sicurezza capace di invogliare l’elettore ad andare a votare. Trovare soluzioni sicure per garantire la sicurezza fisica di chi si appresta a compiere il proprio dovere civico. Altro aspetto da non sottovalutare, probabilmente uno dei punti chiavi, che determina spesso la bassa affluenza ai seggi, riguarda la questione tempistica. Bisogna necessariamente agevolare e velocizzare i tempi di permanenza nelle sedi di voto, In un periodo di forte disagio emotivo, causa giustificato timori Covid-19, le persone mal sopporterebbero file estenuanti e tempi burocratici tipicamente italiani (lunghi).

Non passa sicuramente in secondo piano la questione puramente Politica. Le elezioni Regionali in realtà in Italia non hanno mai avuto un grosso appeal, nonostante il grande battage di una campagna elettorale, che seppur “castrata dal covid”, vedrà in campo tutti i più grossi leader della politica Italiana. Le sette regioni chiamate al voto (Campania, Puglia, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Valle d’Aosta), rappresentano un bacino di elettori di enorme portata socio-politica. Queste votazioni avranno un significativo impatto sul sistema Italiano, perché a tutti gli effetti riguardano una fetta di Paese nelle quali si vivono particolari dinamiche economiche, sociali ed amministrative. Insomma, si tratta di un voto che dovrà interessare tutti gli Italiani, perché sarà un voto che avrà a che fare con il nostro futuro, con il nostro vivere il quotidiano.

La Regione è di quanto più vicino possa essere alle esigenze del cittadino. Basti  pensare alla sanità, le cui competenze sono affidate proprio alla massima istituzione regionale. Tanti cittadini probabilmente neppure ne sono a conoscenza. Alcuni invece, neppure avvertono la percezione di un’istituzione, quella regionale, di fondamentale importanza per il bene socio-economico del proprio territorio. Magari qualcuno si è svegliato durante l’emergenza Covid-19, ed ha iniziato ad avere un sentore del ruolo chiave della propria Regione.

Ad esempio quando le Regioni, ancor prima del Governo centrale, hanno avuto il coraggio di assumersi responsabilità di scelte, ‘non sempre intelligenti, va detto’, ma pur sempre un potere decisionale enorme. Ricordate il “fuggi fuggi” Nord-Sud, successivo alla pessima gestione governativa del lockdown? In quel caso la scelta intelligente di alcuni governatori del centro-Sud Italia, di collocare immediatamente in quarantena quelle persone oggettivamente irresponsabili, ha probabilmente fatto la differenza di vite salvate.

La Politica che deve cambiare.

Resta il fatto che non deve essere solo il cittadino a responsabilizzarsi attraverso il voto, ma una maggiore attenzione è necessaria da parte di tutte le forze politiche. Continuare una vecchia politica di accuse, violenze verbali e attacchi poco edificanti, non avvicinano sicuramente i cittadini alla politica. I politici, di qualsivoglia colore devono “Avere a cuore l’interesse di tutta la gente”,  queste sono state le parole, purtroppo ancora inascoltate, di Papa Francesco alcuni anni fa. Un discorso che vale per chi governa oggi e chi si propone di governare domani. Bisogna pensare al bene comune, al bene di tutti, anche a chi ha deciso di votare uno schieramento opposto.

Sarebbe il caso di finirla con ostracismi e slogan da fortezze, appartenenti ad una politica violenta del passato. La politica, ed è questo un accorato consiglio ai futuri governatori regionali e locali, deve porre in essere un onesto e sano confronto istituzionale. Una maniera intelligente per migliorare la società in cui viviamo, un miglioramento che tuttavia deve partire dal basso, non da chi dall’alto del suo potere continua ad ignorare coloro i quali si trovano ai margini. Ci vuole coraggio per intraprendere questa politica, un coraggio che ad oggi purtroppo appartiene a pochissimi politici, un coraggio che speriamo, già a partire dai prossimi mesi, diventi un virus, questa volta piacevole, per tutti i componenti istituzionali.