La Celiachia è una infiammazione dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti giù predisposti. Le persone celiache sono costrette a modificare radicalmente la loro dieta per tutta la vita, escludendo rigorosamente tutti gli alimenti che contengono glutine ed evitando ogni trasgressione. Inoltre è necessario ridurre il più possibile le contaminazioni, i rischi di “assunzione nascosta” di glutine a causa di comportamenti errati. A incidere sulla vita delle persone, oltre alla modifica permanente del regime alimentare, è la relazione con gli altri in contesti che prevedono pasti fuori casa: dalla scuola al lavoro, dal viaggio ai momenti di svago con gli amici. Dal 2005 la celiachia è riconosciuta “malattia sociale”.
GIUSEPPE DI FABIO, PRESIDENTE AIC: “NESSUNA RICERCA SCIENTIFICA DIMOSTRA VANTAGGI PER LA SALUTE DELLA DIETA GLUTEN FREE PER CHI NON E’ CELIACO”
“Oggi milioni di persone scelgono di eliminare il glutine dalla propria dieta per seguire la moda del momento, un’idea rafforzata dai sempre più numerosi personaggi noti, non celiaci, che seguono la dieta gluten-free e lo dichiarano pubblicamente nell’erronea convinzione che garantisca un maggior benessere o che faccia dimagrire – spiega Giuseppe Di Fabio, presidente AIC – Nessuna ricerca ha finora dimostrato qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’alimentarsi senza glutine, anzi. Gli studi scientifici stanno ampiamente dimostrando che in chi non è celiaco l’esclusione del glutine è inutile”.
“Come evidenziano dati appena pubblicati dal British Medical Journal – aggiunge Marco Silano, Coordinatore del Board Scientifico di AIC e Direttore del Dipartimento Nutrizione dell’Istituto Superiore di Sanità – Uno studio che ha seguito oltre 110.000 uomini e donne per 26 anni ha evidenziato che nei non celiaci l’esclusione del glutine non riduce il rischio cardiovascolare, come alcuni sostenevano ritenendo che incrementasse il livello generale di infiammazione anche in chi non è intollerante: gli autori hanno anzi scoperto che l’alimentazione gluten-free nei non celiaci si associa a una riduzione del consumo di cereali integrali, con possibili effetti negativi proprio sul rischio cardiovascolare”.