Negli ultimi anni, chi si interessa di business online ha sentito spesso parlare di cannabis light. Non potrebbe essere altrimenti, dal momento che i prodotti che la contengono, ormai da diversi anni ma soprattutto nei mesi della quarantena per Coronavirus, sono al centro di un giro d’affari di diverse decine di milioni di euro, già alto di base e aumentato in pochi giorni.
Alla luce di ciò, sono tanti gli aspiranti imprenditori che si chiedono come aprire un e-commerce di cannabis light. Portali come Crystalweed.it – giusto per citare una delle tante possibili alternative – hanno visto i contenuti dei carrelli decuplicare da una settimana con l’altra. L’interesse è indubbiamente alto ma, come in tutti i casi, prima di agire bisogna pianificare ed essere consapevoli di diversi aspetti. Nelle prossime righe, abbiamo elencato i punti che è necessario conoscere quando si decide di aprire un e-commerce di cannabis light.
Cannabis light: le basi normative
Quando si decide di aprire un e-commerce di cannabis light, bisogna essere perfettamente edotti in merito agli aspetti normativi. Questo significa essere consapevoli dei dettagli della Legge 242/2016. Entrata in vigore nel gennaio dell’anno successivo, ha previsto la possibilità di consumare, commercializzare e coltivare cannabis non terapeutica caratterizzata da una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6%.
Chiarito questo aspetto – e l’ovvia necessità di fornire agli utenti un certificato dell’iscrizione dei semi al Registro Europeo delle Sementi – si può cominciare a entrare nel dettaglio di quello che serve per aprire un e-commerce di cannabis light.
E-commerce di cannabis light: cosa serve per aprirlo
Dal momento che non si parla di un negozio fisico, quando si chiamano in causa gli e-commerce di cannabis light si prendono in considerazione davvero pochi aspetti per quanto riguarda l’apertura. La cosa più importante da avere è senza dubbio l’infrastruttura, che deve essere di qualità in modo da supportare nel migliore dei modi le richieste di accesso degli utenti.
Inoltre, è bene riflettere sulla scelta tra franchising e negozio online aperto ex novo. Nel primo caso, si ha senza dubbio il vantaggio di avere alle spalle già una struttura sia per quanto riguarda loghi, grafica e tutto ciò che concerne la comunicazione, sia per tutto quello che è legato ai prodotti e ai fornitori. Se si sceglie l’e-commerce aperto ex novo, non si ha tutto questo ma, invece, si ha la possibilità di spaziare maggiormente dal punto di vista creativo.
La scelta dei prodotti
Arriviamo a quello che è il cuore del successo di qualsiasi e-commerce di cannabis: la scelta dei prodotti. Da questo punto di vista, ci si può orientare in diverse maniere. Si può optare per un e-commerce rivolto a chi ama particolarmente l’aroma della cannabis e sceglie per questo di acquistare spesso le infiorescenze, oppure guarda anche a quel target – sempre più numeroso e ben spendente – di chi vuole improntare la propria quotidianità alla sostenibilità.
In questo caso, si può fare riferimento a prodotti tessili realizzate con fibre di canapa, una pianta nota per il suo basso impatto ambientale (lascia il suolo in cui viene coltivata ricco di sostanze nutrienti).
Conclusioni
Non c’è che dire: sono diversi i consigli che è bene seguire quando si ha intenzione di aprire un e-commerce di cannabis light. Per concludere, è il caso di specificare che, oltre agli aspetti sopra citati, è bene tenere in considerazione la comunicazione. Oggi come oggi, infatti, gli utenti sono molto informati e, attraverso post social di qualità e articoli di blog altrettanto approfonditi, vengono fidelizzati e, piano piano, conquistati e fatti diventare clienti.