La proposta di legge lanciata dal Ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio ha favorito una discussione che suscita l’attenzione e l’interesse di tutti. C’e’ stata nei giorni scorsi l’uscita infelice del Sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha dichiarato che “la chiusura poteva andare bene per Avellino non per Milano”, citta’ da lui amministrata.
Lo stesso Sala si e’ poi scusato, ma la morale e’ che il giro d’affari che muove il commercio nei giorni festivi e’ notevole, specie nelle grandi citta’ed anche sotto il profilo turistico. Dai sondaggi risulta che il 56% degli Italiani e’ favorevole all’apertura domenicale e solo il 33% si dichiara contrario. Sebbene anche i favorevoli si sono dichiarati contrari all’apertura nei dodici giorni di festivita’ principali, quali Natale, Capodanno, Ferragosto, ecc. Dando un’occhiata alle cifre economiche (fonte Federdistribuzione) la chiusura festiva di negozi e centri commerciali comporterebbe un taglio di 400 milioni al settore, che verrebbe speso per pagare gli straordinari agli operatori. E che nel lungo termine la proposta di legge, se effettuata comporterebbe una perdita di 40mila posti di lavoro.
Il Codacons (Associazione dei Consumatori) stima che circa dodici milioni di italiani fanno acquisti di domenica e che un’eventuale chiusura dirotterebbe buna parte dei clienti nel commercio on line, che e’ sempre funzionante, senza limitazione di orari. La proposta di legge del PD prevede nessun limite agli orari di apertura e chiusura, ne’ alcun obbligo di chiusura domenicale, tranne che per le Festivita’ nazionali, con la deroga di sei giorni da comunicare preventivamente.
La proposta di legge di Iniziativa popolare, nalla campagna di “Liberaladomenica” demanderebbe alle Regioni la disciplina di apertura di esercizi commerciali e pubblici esercizi. In definitiva, le cifre riguardanti economia e lavoro farebbero propendere per una liberalizzazione completa del commercio, ma vi sono da considerare altre implicazioni non meno importanti. I giorni festivi sono ideali da trascorrere in famiglia, per fare insieme cose che i ritmi lavorativi e la quotidianita’ impediscono. Ma trascorrere intere giornate nei centri commerciali non risponde allo scopo, perche’ tali luoghi spersonalizzano, e contrariamente a quanto sembra favoriscono un’aggregazione solo apparente. Le persone intente ad osservare e scegliere la merce difficilmente hanno modo di discutere tra loro o familiarizzare. Piuttosto gli ipermercati possono costituire un piacevole rifugio nelle giornate fredde o uggiose, ma e’ sempre preferibile impiegare il tempo libero passeggiando all’aria aperta, oppure guardando un film, se non partecipando ad incontri a tema culturale, musicale o teatrale