Nelle riforme della Legge di Stabilità, è presente anche quella relativa al canone RAI. Il Presidente del consiglio Matteo Renzi ha voluto la modfica delle modalità di pagamento del canone a partire dal prossimo anno. La cosiddetta “tassa Rai” è la più evasa di sempre, ma le previsioni del governo, grazie al cambio di modalità di pagamento fanno ben sperare i vertici: lo Stato conta di recuperare circa 2,5 miliardi di euro. Oggi, il decreto quasi ultimato, sarà esaminato dal Ministero per lo Sviluppo economico. Cinque sono le novità significative previste dalla riforma del canone RAI: il costo annuale, i soggetti tassati, le esenzioni, le multe previste in caso di evasione e la data di pagamento. A partire dal prossimo 2016, il costo annuale del canone RAI sarà ridotto da 113€ a 100€ e con molta probabilità sarà pagato insieme alla bolletta elettrica. L’importo sarà suddiviso in sei rate da 16,66€ l’una, pagabili ogni due mesi. Come da decreto, il canone RAI dovrà essere pagato da tutti i “titolari di utenze a uso domestico con residenza anagrafica presso il luogo di fornitura”. Sarà addebitato solamente ai possessori di prima casa, mentre tutte le altre abitazioni di proprietà del saranno esenti. Il costo del canone è fisso, quindi non dipende dal numero di dispositivi, smartphone e tablet, presenti in casa.
Per non pagarlo sarà necessaria un’autocertificazione in cui si dichiari di non avere né una TV né una rete Internet domestica. Sono esenti dal pagamento i non possessori di una televisione a casa, che utilizzano il servizio on demand della Rai con una connessione dati di una sim card. Nel testo del decreto prevista anche una multa per chi evade il canone RAI, pari a 500€. Il premier però sta valutando se eliminare o ridurre questa sanzione. Nel caso in cui un utente non paga il canone RAI, la compagnia elettrica non potrà procedere in prima persona, ma avrà l’obbligo di informare l’Agenzia delle Entrate. La prima rata, secondo indiscrezioni, si pagherà da marzo 2016.
Il sottosegretario Antonello Giacomelli ha fatto chiarezza su alcuni aspetti: “È il possesso di un televisore il requisito essenziale per il pagamento del canone, non degli altri device. Nella norma abbiamo solo aggiunto una presunzione del possesso del televisore che è il contratto di fornitura elettrica. Sono esclusi computer, tablet e smartphone, ma chi possiede la radio dovrà pagare. Si paga se l’apparecchio televisivo è usato anche solo come monitor per il computer o per vedere videocassette. Riguardo la sanzione dico che c’è già ed è da due a sei volte la somma dovuta. Per chi non ha pagato il canone Rai negli anni passati purtroppo non succede niente, non perché ci sia un condono, ma perché l’utente avrebbe buon gioco a dire che ha acquistato solo ora il televisore. Il sottosegretario ha confermato la previsione del governo di recupero: “I dati Istat dicono che il il 97% degli italiani possiede un televisore. Questo non emerge, però, dai dati sul pagamento del canone”.