Sono state emesse ieri le sentenze di secondo grado inerenti all’inchiesta sulle combine nel calcio. La Corte d’Appello Federale della Figc ha parzialmente accolto il ricorso del Catania riducendo da -12 a -9 i punti di penalizzazione da scontare nella stagione calcistica entrante in Lega Pro. L’ex presidente Pulvirenti ha invece rinunciato al ricorso e resta inibito per 5 anni, mentre è stato respinto il ricorso dell’allora a.d. del club etneo Pablo Cosentino. Tra le altre decisioni,Torres e Vigor Lamezia sono state retrocesse in Serie D.
Parzialmente accolto il ricorso del Teramo, che dovrà rinunciare alla Serie B ma a differenza del primo grado di giudizio, sarà costretto a giocare in Lega Pro e non in Serie D, con una penalizzazione di 6 punti. Stessa condanna anche per il Savona, che era coinvolto nella stessa combine con il Teramo. Sia al Teramo che al Savona è stata anche inflitta un’ammenda di 30 mila euro. La Corte presieduta da Gerardo Mastrandrea ha parzialmente accolto il ricorso del presidente del Teramo, Luciano Campitelli, riducendo la sua inibizione da quattro a tre anni; invariata l’ammenda di 100 mila euro. Prosciolto, invece, il patron del Savona, Aldo Dellepiane, che era stato inibito in primo Grado per quattro anni e multato anche lui di 100 mila euro.
Il Calcio Catania ha già annunciato ricorso. Sul sito degli etnei si legge nel comunicato che la società «prende atto del parziale accoglimento del ricorso inoltrato alla Corte federale d’appello e annuncia che ricorrerà ulteriormente». «L’ampia collaborazione dell’ex presidente Antonino Pulvirenti riconosciuta dalla Procura federale in entrambi i gradi di giudizio, e la certezza che nessun risultato delle partite contestato è stato alterato, inducono la Società a ritenere eccessiva la sanzione così determinata»