Le Universiadi sono risultate un bell’evento, sportivo e non solo, in particolare per la Campania e per Napoli, sede delle gare piu’ affascinanti del torneo. Il capoluogo partenopeo ha vissuto le cerimonie di apertura e chiusura della manifestazione, spettacoli risultati di alta intensita’; il costo contenuto dei biglietti ha favorito una folta partecipazione, anche se la Rai non ha garantito presenza costante. A Napoli si sono disputate gare di atletica, calcio, ginnastica, arti marziali, rugby e tennis, presso le strutture del San Paolo, la Mostra d’Oltremare ed il lungomare Caracciolo che, attrezzata all’uopo, e‘ risultata una location suggestiva e invidiabile.
Protagonisti anche Caserta e Salerno, piu’ defilata Avellino che comunque ha visto transitare la fiaccola che da Montevergine ha attraversato i centri del Partenio tra una folla entusiasta e ben disciplinata dal presidio dei volontari, Misericordia e Protezione Civile in primis, con la supervisione di Bruno Iovino e la direzione di Gianluca Basile. Al Paladelmauro si sono disputate le gare di basket, compresa la finale al cospetto di tremila spettatori (diecimila le presenze in tutto), mentre e’ venuta meno inspiegabilmente la disponibilita’ del campo Coni, i cui lavori non sono stati effettuati per tempo, nonostante la chiusura dell’impianto due mesi prima. Dalle parole dei dirigenti ascoltate nella conferenza stampa di chiusura trapelava soddisfazione; a loro dire si e’ fatto in te mesi quello che altri hanno fatto in tre anni. E’ un modo come un altro per vedere il bicchiere mezzo pieno, ma vorremmo sapere perche’ nella nostra provincia si arriva sempre in affanno e “puntualmente” in ritardo: il meccanismo da qualche parte si inceppa, vuoi per la burocrazia vuoi per scarso impegno. Se consideriamo che due settimane orsono in riviera romagnola e sulla costa abruzzese hanno impiegato 24 ore a ripristinare i lidi sconvolti da grandinate e trombe d’aria, allora dobbiamo dedurre che motivazione ed impegno sono il motore di tutto!
Comunque passate le Universiadi, restano gli impianti. Ad Avellino per il Campo Coni e’ questa l’occasione per rimodernare un impianto appetibile alla cittadinanza in quanto costituisce un polmone di verde in posizione centrale, quindi facilmente raggiungibile. Con una tessera a costo sociale e spogliatoi praticabili sarebbe un’ottimo punto di riferimento per la pratica dell’attivita’ ginnica all’aria aperta. Per il Palasport e’ scaduta la convenzione stipulata dalla Scandone; noi ci auguriamo che la gloriosa societa’ cestistica possa rinnovarla per disputare almeno un onesto torneo di serie B; altrimenti sara’ un’altra struttura comunale ferma che non fruttera’ una somma valutabile attorno ai trecentomila euro annui. Per gli altri impianti, dato che il Comune in predissesto non se ne puo’ permettere la conduzione, ne’ ha dato prova negli anni di occuparsene fattivamente, anzi di favorirne l’ammaloramento, gia’ in giugno con il commissario Priolo se ne e’ valutato l’affidamento ad altri organismi. Pertanto il centro Flipper di Rione Parco, oggetto tuttora di riparazioni a seguito di atti vandalici, potra’ essere affidato alle Fiamme Gialle della Polizia di Stato, unitamente agli impianti polivalenti di Valle e al bocciodromo di via penta a Picarelli.
Inoltre e’stato inaugurato proprio ieri il rinnovato parco Palatucci, per il quale si e’interessato l’attivo vescovo Mons.Aiello, che ha celebrato una messa anche in memoria del sindaco Di Nunno che nel 2002 gli diede vita auspicando per Avellino un futuro da citta’-giardino. Invece dopo pochi anni il parco, per incuria e mancata sorveglianza e’ andato via via degradando fino a divenire una boscaglia inospitale. Per ora sono stati ripristinati giardino e spogliatoi che, data la contiguita’ con la nuova sede vescovile, ospiteranno i giovanissimi che vi trascorreranno la pausa estiva in comunanza e spiritualita’. Per gli impianti sportivi ivi situati, che comprendono campo polivalente, pista di pattinaggio e campi da bocce, dovra’ trovarsi altra soluzione. In sintesi, le strutture ci sono: e’importante non restare inerti e recuperare il tempo perduto.