Vigilia di campionato per la Scandone che domani, nel primo posticipo stagionale, affronta l’EA7 Milano. Partita che, già di suo, verrà ricordata in tutti gli almanacchi del basket nazionale: infatti, quella che domani si giocherà al PalaDelMauro è la 600ima partita in serie A dei lupi, un traguardo che non può non emozionare e rendere orgogliosi un’intera comunità. 19 anni di serie A (compresi i tre di A2), 16 stagioni ai vertici, una semifinale playoff, una partecipazione in Eurolega e una Coppa Italia in bacheca: il palmares della Scandone è da stropicciarsi gli occhi ed è il frutto del lavoro e della passione di chi ne ha sempre fatto una ragione di vita, al di là di qualsiasi mero aspetto economico.
L’appuntamento è, di sicuro, di quelli importanti e significativi: da quando è stata rilevata da Giorgio Armani, l’Olimpia Milano è da sempre considerata la squadra da battere. Investimenti e vittorie non sono mai andati di pari passo e il numero delle rifondazioni tecniche è maggiore (di molto) a quello dei successi (solo uno scudetto vinto due stagioni fa) ma ogni anno il roster delle “Scarpette Rosse” è quello più profondo, atletico e fisico del lotto. L’inizio di stagione (segnato da una preparazione a singhiozzo e, soprattutto, dalla partecipazione agli NBA Global Games) non è stato come ci si aspettava: sconfitta all’esordio a Trento e vittoria larga nel derby con Varese. L’esordio vittorioso di Eurolega (contro Vitoria dell’ex biancoverde Anosike) ha però fatto vedere un’Olimpia in crescita, sia come condizione fisica che come amalgama.
Avellino, molto probabilmente, dovrà fare a meno di Taurean Green, vittima di uno stiramento in settimana, ma coach Sacripanti non cerca scuse e vuole risposte concrete dai suoi dopo il brutto finale di Reggio Emilia. La partita contro Gentile e compagni sembra il banco di prova ideale per capire di che pasta è fatta questo gruppo: una partita difficile, ma sicuramente non una missione impossibile visto l’attuale stato di forma dei lombardi. Un ruolo fondamentale potrà giocarlo l’entusiasmo del PalaDelMauro, sempre gremito per la gare di cartello, pronto a trascinare questo nuovo gruppo, soprattutto in una gara così rilevante e che segna un traguardo tanto importante.
Un traguardo che può essere esaltato in un unico modo: dando tutto sul parquet, lottando fino allo fine, onorando quello che è stato il filo conduttore che ha caratterizzato la gloriosa storia della Scandone e che, purtroppo, da un lustro a questa parte è stato smarrito, sacrificato sull’altare di una gestione societaria deficitaria e lacunosa. La vittoria poi può arrivare o meno, ma di sicuro verranno premiati coraggio e volontà.