Il rivoluzionario ed ex ministro cubano Ernesto Che Guevara De La Serna viene ucciso nella giungla boviliana, nei pressi di Higueras, durante uno scontro a fuoco fra guerriglieri e truppe governative. Guevara proviene da una famiglia della buona borghesia argentina e si è laureato in medicina nel 1953. Per opposizione al regime di Peròn si trasferisce in Guatemala , scherandosi con i sostenitori del Presidente Socialista Guzmàn. Caduto questi, con l’intervento dei servizi segreti americani, si reca in Messico, dove entra in contatto con Fidel Castro e con lui organizza la guerriglia sulla Sierra Maestra a Cuba, per abbattere il regime di Fulgencio Batista. Dopo la vittoria della rivoluzione sull’isola ricoprirà importanti incarichi nel regime instaurato da Castro, per ultimo quello di Ministro dell’Industria. Nel 1965, dopo un viaggio attraverso l’Africa e l’Asia, Guevara scompare dalla scena politica. Soltanto nell’aprile del 1967 si hanno notizie della sua attività, quando il governo della Bolivia fa trapelare che il “Che” vuole creare in questo paese un forte movimento di guerriglia. In quell’impossibile terreno, verrà tratto in agguato e ucciso dalle forze governative. Il novembre successivo in Bolivia sarà condannato a trent’anni di carcere RègisDebray, giovane filosofo francese amico di Castro, per aver partecipato alla lotta clandestina dello scomparso Che Guevara e per l’omicidio di venti soldati boliviani. Debray ha detto di essere stato trattato come un criminale per aver compiuto azioni di natura esclusivamente politica: “Non sono ne un assassino né un ladro” aveva dichiarato.
a cura di Angelo Gianfrate