Il tumore della prostata rappresenta circa il 15% di tutti i tumori diagnosticati, in Italia negli ultimi 3 anni sono stati circa 120.000 i soggetti colpiti, tuttavia, esattamente con il cancro al seno, l’incidenza mortale non è particolarmente elevata, e se si riesce ad intervenire preventivamente la guarigione può essere completa. Lo dimostrano anche i dati relativi al numero di persone ancora vive dopo cinque anni dalla diagnosi – in media il 91% – una percentuale tra le più elevate tra i tumori, soprattutto se si tiene conto dell’età avanzata dei pazienti e quindi delle altre possibili cause di morte.
Il tumore alla prostata assieme al cancro al seno nelle donne, è tra le patologie più diagnosticate negli uomini, con maggiore incidenza a partire dai 45 anni. Nelle sue fasi iniziali, il tumore della prostata è asintomatico e viene diagnosticato in seguito alla visita urologica, che comporta esplorazione rettale, o controllo del PSA, con un prelievo del sangue.
Quando la massa tumorale cresce, dà origine a sintomi urinari: difficoltà a urinare (in particolare a iniziare) o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine o nello sperma, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo.
Tuttavia esiste anche una forma più aggressiva del tumore alla prostata, ed uno studio ha dimostrato quali soggetti possono essere più a rischio. Un’indagine dei ricercatori di Oxford evidenzia che gli uomini di statura elevata e obesi hanno maggiori probabilità di ammalarsi di un carcinoma aggressivo. Le possibili cause: ormoni, alimentazione, genetica
Lo studio è stato condotto ad ampio raggio su un campione di 142mila uomini provenienti da 8 paesi europei (Danimarca, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Regno Unito, Germania e Grecia). I risultati delle loro analisi dimostrano come l’altezza pur non essendo associata al rischio di cancro alla prostata in generale, presenta qualche coincidenza, si è visto come il pericolo di ammalarsi di una forma aggressiva di cancro alla prostata aumenta del 21 per cento ogni 10 centimetri di altezza in più. Lo stesso vale per la circonferenza fianchi, che pare far lievitare il rischio del 18 e 13 per cento ogni 10 centimetri di girovita. Secondo gli autori dello studio, le cause non sono ancora del tutto chiare, bisogna dunque approfondire con accurati ulteriori studi.
La prevenzione contro il tumore alla prostata
Non esiste una prevenzione primaria specifica per il tumore della prostata anche se sono note alcune utili regole comportamentali che possono essere incluse nella vita di tutti i giorni: aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta e di cibi ricchi di grassi saturi.
È buona regola inoltre mantenere il proprio peso nella norma e mantenersi in forma facendo ogni giorno attività fisica – senza esagerare, è sufficiente mezz’ora al giorno, anche solo una camminata.La prevenzione secondaria consiste nel rivolgersi al medico ed eventualmente nel sottoporsi ogni anno a una visita urologica, se si ha familiarità per la malattia o se sono presenti fastidi urinari.