Nuova speranza nella lotta ad una delle più drammatiche malattie dell’uomo, la sclerosi multipla. Secondo quanto riferisce il sito della BBC un gruppo di medici del Reale Hallamshire Hospital di Sheffield nel Regno Unito avrebbe sperimentato su 20 pazienti nel corso degli ultimi tre anni un trattamento basato sulle cellule staminali, utilizzando lo stesso metodo usato per i tumori.
I pazienti hanno ricevuto il trapianto di midollo osseo utilizzando le proprie cellule staminali,alcuni di essi in gravi condizioni e praticamente paralizzati dopo l’intervento sono ritornati a camminare “Scoprire un trattamento che può potenzialmente ribaltare uno stato di disabilità grave è una conquista”, spiega il professor Basil Sharrack.
La sperimentazione
Effettuato il trapianto di midollo osseo utilizzando le proprie cellule staminali, il sistema immunitario si azzera completamente invertendo la disabilità. I risultati sono stati sorprendenti come riportato sul sito della BBC. La tecnica utilizzata si chiama trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe (HSCT), nello specifico distrugge tramite chemioterapia il sistema immunitario malato e lo ricostruisce grazie alle cellule staminali del paziente.Allo stesso modo fanno sapere i medici, per quanto sia vero che tale tecnica migliori o stabilizzi la malattia di alcuni pazienti può risultare inefficace su altri pazienti, bisognerà valutare ogni singolo caso.
“Il sistema immunitario viene ripristinato e riavviato in un punto precedente alla malattia”, commenta John Snowden, consulente ematologo al Royal Hospital Hallamshire.Come accade in un pc, quando si torna alla data precedente.
La Sclerosi Multipla
La sclerosi multipla (SM), chiamata anche sclerosi a placche, sclerosi disseminata o polisclerosi, è una malattia autoimmune cronica demielinizzante, che colpisce il sistema nervoso centrale causando un ampio spettro di segni e sintomi. La malattia ha una prevalenza che varia tra i 2 e 150 casi per 100 000 individui. È stata descritta per la prima volta da Jean-Martin Charcot nel 1868.
La sclerosi multipla colpisce le cellule nervose rendendo difficoltosa la comunicazione tra cervello e midollo spinale. Le cellule nervose trasmettono i segnali elettrici, definiti potenziale d’azione, attraverso lunghe fibre chiamate assoni, i quali sono ricoperti da una sostanza isolante, la guaina mielinica. Nella malattia, le difese immunitarie del paziente attaccano e danneggiano questa guaina. Quando ciò accade, gli assoni non sono più in grado di trasmettere efficacemente i segnali.
Il nome sclerosi multipla deriva dalle cicatrici (sclerosi, meglio note come placche o lesioni) che si formano nella materia bianca del midollo spinale e del cervello. Anche se il meccanismo con cui la malattia si manifesta è stato ben compreso, l’esatta eziologia è ancora sconosciuta. Le diverse teorie propongono cause sia genetiche, sia infettive; inoltre sono state evidenziate delle correlazioni con fattori di rischio ambientali.
La malattia può manifestarsi con una vastissima gamma di sintomi neurologici e può progredire fino alla disabilità fisica e cognitiva. La sclerosi multipla può assumere varie forme, tra cui quelle recidivanti e quelle progressive.
Al 2016 non esiste una cura nota. Alcuni trattamenti farmacologici sono disponibili per evitare nuovi attacchi e prevenire le disabilità. La prognosi è difficile da prevedere e dipende da molti fattori, mentre la speranza di vita è di circa da 5 a 10 anni inferiore a quella della popolazione sana.