SIRIA – Sono 58 le vittime ricoverate negli ospedali turchi dopo l’attacco di Idlib. Mosca “rigetta in modo categorico” la bozza di risoluzione presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Sono saliti a 58 i siriani ricoverati in Turchia dopo essere rimasti feriti nel sospetto attacco chimico compiuto ieri sulla provincia nord-occidentale di Idlib. Lo rende noto la prefettura della provincia frontaliera turca di Hatay, precisando che i feriti sono in cura presso ospedali pubblici e privati nelle località di Antiochia, Reyhanli e Alessandretta.
In precedenza, il ministro della Salute turco, Recep Akdag, aveva parlato di 30 ricoverati. Due sono invece i feriti che hanno perso la vita.
«Assad collabori con l’inchiesta» – Il presidente siriano Bashar al Assad deve «cooperare pienamente con il meccanismo di inchiesta e con Onu e Opac. Deve fornire i dati dei voli militari del giorno dell’attacco, i nomi degli individui al comando di squadre ed elicotteri, e accesso alle basi aeree da cui si crede siano state lanciate le armi chimiche».
È quanto chiede la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu elaborata da Usa, Francia e Gran Bretagna, di cui l’ ANSA ha avuto copia, che “condanna” l’attacco chimico di ieri.
La bozza del Consiglio di Sicurezza Onu «condanna con la massima fermezza l’uso di armi chimiche in Siria e in particolare l’attacco del 4 aprile, esprimendo la determinazione che i responsabili devono essere chiamati a risponderne». Si esprime poi pieno sostegno alla missione di inchiesta dell’Opac, domandando che «riporti i risultati dell’indagine il più presto possibile».
Il presidente siriano Assad dovrà anche «organizzare gli incontri richiesti, tra cui con generali o altri ufficiali, entro e non oltre cinque giorni dalla data in cui viene fatta domanda». E al segretario generale António Guterres si chiede di riferire se verranno fornite dal regime di Damasco le informazioni richieste ogni 30 giorni.
Mosca “rigetta in modo categorico” la bozza di risoluzione presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Siria. Così la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova nel corso della conferenza stampa settimanale con i media. In precedenza era stata una ‘fonte’ del ministero, citata dall’agenzia Interfax, ad anticipare la posizione ora espressa ufficialmente dalla portavoce russa.