L’appuntamento referendario e’ sempre più vicino. I sondaggi vedono un vantaggio del fronte dei No rispetto a quello confermativo. Il tour de force che il governo e in prima persona il suo capo, Matteo Renzi, sta facendo, e’ a ritmi serrati. Dibattiti, lezioni universitarie, comparsate in TV, collegamenti, dirette Facebook. Tutto ciò che concerne l’aspetto comunicativo. Nei mesi scorsi, lo stesso Presidente del Consiglio, aveva ancorato il suo futuro politico all’esito referendario.
Condivisibile, se si pensa ad un governo nato con uno scopo preciso, quello delle riforme appunto. “Io nella palude non ci resto se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri che son bravi a galleggiare”. Renzi torna da Fabio Fazio e , proprio negli studi televisivi dove aveva annunciato la crucialità del Referendum, evoca le sue dimissioni in caso di vittoria del No.
Potere non è un sostantivo, ma un verbo. L’ultima scoperta di Renzi.
Da un lato il premier ribadisce di aver sbagliato a personalizzare dall’altro osserva: “La politica non è l’unica cosa nella vita”. Su questo nessun dubbio, non e’ certo l’unica cosa che esiste, ma non si può certamente affermare che non incida, abbondantemente, nella vita del Paese. La politica non e’ tutto per se’ stessi, non l’unica aspirazione di vita anche per chi di questo ambito ne fa una vera e propria professione. La politica però, può essere davvero tutto per il pensionato che vive con 450 euro al mese, per i giovani disoccupati, per i 4 milioni di poveri che ha il nostro Paese. La politica, paradossalmente, per loro e’ tutto.
E’ tutto perché il loro futuro dipende dalle scelte che la politica fa. Perché la politica e’ nata con una onerosa funzione sociale. Servire e non servirsi come principio di base è momento di crescita collettiva. Oggi però il bivio referendum sembra essere per il premier una scelta tra passato e futuro. Ed è un bivio che, in qualche modo, riguarda lui stesso. “Potere non è un sostantivo, ma un verbo’’ dice Renzi. Questo lo avevamo intuito da tempo, vorremmo però, che oltre il pensiero teorico venisse, in un periodo storico non facile, fatta anche una applicazione pratica.