Litigare per un un costume? E’ quanto è successo in Francia tanto da destare l’attenzione di tutti i media europei. Al centro delle polemiche vi è finito il Burkini, a quanto pare sarebbe stato annullato un evento privato organizzato in un parco acquatico a Marsiglia, dopo le polemiche sui social e l’ordinanza di divieto in due comuni francesi. Qualche giorno fa a Cannes il sindaco vietava d’indossare abiti religiosi in spiaggia, ciò ha scatenato l’ira tra il Collettivo contro l’islamofobia in Francia (Ccif) e il comune. Una seconda ordinanza viene presa in Corsica dal sindaco di Sisco (Alta Corsica), dopo una rissa scoppiata su una spiaggia della cittadina. Andiamo alle polemiche, è giusto vietare un abbigliamento perchè ritenuto appartenente a un credo religioso? Il Burkini lascia il viso scoperto, questa tenuta non infrange la legge sul velo integrale nei luoghi pubblici, il suo carattere religioso non potrebbe, da solo, giustificarne il divieto, le persone dovrebbero essere libere di fare il bagno con il costume o meno.
E se vietassimo il bikini o il topless? Ognuno dovrebbe essere libero di vestire come vuole senza infrangere l’ordine pubblico, ma quante volte vi è successo di vedere donne e uomini semi nudi in spiaggia. Dov’è la linea sottile tra il pudore e il Volgare? Davvero vogliamo recriminare un costume, scelto da donne consapevolmente e liberamente di indossarlo? Siamo arrivati all’assurdo. Facciamo un pò di storia, anche nella cultura occidentale abbiamo avuto un abbigliamento mare simile. Vi ricordate gli scatti di Annette Kellerman, famosa nuotatrice e attrice australiana. Nuotatrice professionista, divenne famosa in tutto il mondo per le sue imprese natatorie eccezionali. Fu una delle prime donne a usare il costume a un pezzo cosa che, all’epoca, provocò grande scandalo. Eppure il burkini non sembra una invenzione tanto lontana addirittura la foto imita il neo burkini della stilista australiana Aheda Zanetti, oggi sotto i riflettori. Eppure oggi si mette alla gogna un abbigliamento “alquanto storico”. Meditate la libertà di religione, la libertà privata non dovrebbe influenzare la moda e la scelta che ogni cittadino dovrebbe avere in uno stato democratico.
Io vieterei il topless
#noaltopless