L’OTTO MARZO, è diventato sempre più politico e al centro delle discussioni internazionali. È l’8 marzo più “politico” da molti anni a questa parte. In giro per il mondo si sono tenute o sono in programma decine di manifestazioni di protesta, flash mob e cortei. Non è un caso che lo slogan scelto sia “Lotto marzo”. Cosa ha spinto le donne a scendere in piazza? Le ragioni sono molteplici: la violenza domestica e quella di genere, le disparità sul mondo del lavoro, la richiesta di provvedimenti più efficaci contro discriminazione oppure stalking. Particolarmente tese le proteste nelle Filippine: le donne sono scese in piazza per rilanciare il ruolo delle donne nella società. La polizia si è presentata in assetto anti-sommossa, ma non si è arrivati allo scontro.
La riflessione di una femminista italiana “Ansalone”
“Non sono nè per gli auguri nè per la festa della donna. Sono per un grandissimo sforzo di riflessione sul ruolo della Donna di “ieri e oggi” e di quanto questo ruolo sia solo superficialmente cambiato: ancora oggi esseri misogeni patriarcali continuano come i vermi sottoterra a denigrare IL GENERE FEMMINILE, in ogni istante della vita quotidiana incominciando dal potere “virile al potere economico”. Festeggerò quando ci saranno reali diritti di parità di genere, quando il rispetto e l’educazione della diversità di sesso saranno un arricchimento e non motivo di divisione. Quando i fatti di cronaca nera, mobbing, e vari tipi di violenza persuasivi di controllo e gelosia finiranno; allora davvero sarà una Festa, l’uomo è figlio della donna, quella donna che con amore ha donato la vita. Se la donna è Vita allora non va celebrata l’8marzo ma ogni giorno della vita stessa.