I multipli artistici di Carlo Carà, sono riconducibili alla cosiddetta “Opera grafica”, cioè le calcografie all’acquaforte e le litografie.
Rappresentano un versante molto importante nell’arco complesso della sua attività artistica. Si tratta di centoundici lavori eseguiti durante un quarantennio, precisamente fra il 1922 e il 1964.
La produzione di multipli artistici di Carlo Carrà si articola, essenzialmente, in due periodi abbastanza distinti: le incisioni calcografiche all’acquaforte che furono realizzate fra il 1922 e il 1928, salvo due lastre incise nel 1964, e le litografie che furono prodotte fra gli anni 1944 e 1964, con l’eccezione di quattro opere eseguite invece negli anni venti del Novecento.
Carlo Carrà incideva all’acquaforte, disegnava su pietra o su zinco, essenzialmente per una ricerca sperimentale di espressione e di stile, basata per indagare le possibilità di trasposizione della poeticità grafica.
Infatti, l’attività nella produzione grafica in Carrà era un modo di controllare un eventuale aspetto inedito delle proprie intuizioni formali, tese a realizzare un’immagine scarna concentrata su alcuni elementi costruttivi della composizione artistica.
Nella produzione di incisioni calcografiche all’acquaforte, soprattutto, in quelle degli anni Venti del Novecento, l’artista Carlo Carrà, raggiunge la sintesi del suo linguaggio poetico ed esprime la sua grande sensibilità attraverso l’apparente semplicità della sua composizione. In questi multipli artistici emerge chiaramente la sua poeticità, che è caratterizzata dal segno pulito ed , essenzialmente, dall’assenza del colore.
Stefano Orga, critico d’arte