Montoro che acqua abbiamo bevuto? Sibilia, subito un dossier in Parlamento

Carlo Sibilia, esponente movimento 5 stelle

Montoro – Nella serata di ieri presso il Convento Santa Maria degli Angeli (Montoro) si è svolto il Convegno promosso dal Movimento 5 stelle “CHE ACQUA BEVIAMO? “ inerente al gravoso problema dell’inquinamento sempre più progressivo di alcune falde acquifere del territorio, diversi esperti si sono avvicendati sul palco per spiegare cosa sta accadendo e come cercare di porre rimedio.

Tra i relatori, l’assessore delegato del Comune di Montoro Michele Capuano, il deputato Carlo Sibilia,il Geologo ambientale Vincenzo Portoghese,il Geologo Vincenzo Briuolo, l’Ingegnere ambientale Fabrizio Bonanno ed il medico chirurgo Gerardo De Stefano, ha moderato l’incontro l’ingegnere Nicolò Parente. Esordisce l’On Carlo Sibilia M5S, affermando come già nel 2009 lo studio sui Parchi Picentini del dottore Aquino evidenziasse un possibile inquinamento da tetracloroetilene, a quanto pare ignorato da coloro i quali erano adibiti al controllo.

Tuttavia l’ordinanza di controllo dei tre pozzi è arrivata solo nel gennaio 2014, per la precisione,continua Sibilia, il 7 gennaio si ebbe un primo controllo, il 9 gennaio furono pubblicati i risultati con esiti favorevoli sui campioni di acqua prelevati, il 10 gennaio i tre pozzi vennero chiusi per inquinamento, dunque conclude l’onorevole, sono avvenute diverse anomalie decisamente poco chiare.

Successivamente lo stesso Parlamentare Irpino afferma come lo scorso anno per sensibilizzare il problema dell’avanzare dell’inquinamento delle falde ha presentato in seduta di dibattito due interrogazioni parlamentari per cercare quantomeno di portare alla ribalta Nazionale quanto stesse accadendo.

Dunque a gennaio 2014 ci fu l’ordinanza di chiusura dei tre pozzi inquinati sia a Solofra che a Montoro, ciò provocò l’interruzione di acqua potabile per ben 32.162 abitanti, che fino ad allora ignari avevano fatto uso dell’ acqua con valori di tetracloroetilene oltre la media e chiaramente “distribuita senza controllo adeguato”, acqua in uso soprattutto alle fasce di popolazione maggiormente a rischio,come scuole ed ospedali.

Qualora fossero accertate responsabilità civili o penali degli enti preposti al controllo quali, l’Alto Calore, Arpac, Asl, gli enti comunali e sovra-comunali, non ultima la Regione, continua Sibilia,  il movimento 5 stelle cercherà di far estrema chiarezza sulla vicenda investendo la procura e gli organi preposti alle indagini.

Inoltre l’onorevole lancia una provocazione con il chiaro intento di smuovere le politiche locali, considerati gli innumerevoli disservizi e soprattutto l’eccessivo disagio provocato dall’inquinamento dei pozzi citati,i cittadini avrebbero il diritto a non pagare le bollette, condizione questa che sarebbe oltremodo giustificata dai continui disagi procurati alla comunità montorese e solofrana, molte sono state infatti le lamentele di commercianti,attività produttive ed agricole che si sono visti diminuire i profitti causa disagio creatosi.

L’onorevole Sibilia ha inoltre sollevato un ulteriore problema piuttosto rilevante correlato all’inquinamento idrico, il rischio concreto di danneggiare anche la qualità dei prodotti enogastronomici tipici del tessuto montorese quali ad esempio la più conosciuta Cipolla ramata, dunque vanno necessariamente tutelati nel migliore dei modi.

Necessario tutelare oltremodo l’acqua distribuita ai cittadini prevenendone i rischi che ne possono conseguire dall’ alta infiltrazione di sostanze cancerogene. Chi inquina commette un reato e ne deve rispondere penalmente, a breve a tal proposito dovrebbe essere approvata in via definitiva la legge che tutela l’ambiente, non limitandosi solo a multe pecuniarie di rilevanza discutibile ma con l’immediato arresto.

L’impegno ad aprire un dossier in Parlamento sulla questione solofrana-montorese riguardanti diversi aspetti ad esso connesso è molto forte da parte del M5s, soprattutto da parte del giovane Politico Irpino arrivano importanti rassicurazioni a tal proposito , dalla possibile bonifica del territorio ,alla mappatura e istituzione dello screening delle sostanze, per concludere con la creazione di un Registro tumori.

Il problema comune dell’inquinamento da tetracloroetilene ha visto i due comuni coinvolti in vari tavoli concertativi congiunti per cercare di risolvere le problematiche, è stata investita anche la prefettura sul da farsi,ma nonostante le numerose azioni amministrative messe in campo dalle amministrazioni durante il convegno sono emersi numerosi punti critici puntualmente evidenziati  durante il dibattito da validi professionisti tecnici della materia, da ingeneri a geologi che hanno spiegato alla platea il vasto e complesso fenomeno che ha messo in ginocchio  il comune Montoro e della vicina Solofra.

L’assessore del comune di Montoro, Michele Capuano, ha ribadito le azioni messe in campo dall’amministrazione Bianchino, il quale ha già provveduto riguardo la tematica in essere a certificare diversi atti  in procura; lo stesso durante il dibattito inoltre,sollecita l’amministrazione solofrana a porre in campo azioni di verifica e controllo sui versamenti abusivi nel torrente, come già avviato  dall’amministrazione Bianchino sul territorio montorese.

L’assessore inoltre rassicura la popolazione sulla sicurezza delle falde che attualmente alimentano il territorio Montorese, di fatti i pozzi che erogano acqua dalle sorgenti di Cassano Irpino hanno valori nella norma, quindi assolutamente POTABILI.

Tra le proposte dei tecnici, tra le quali quella del geologo Briuolo, studiare i dati relativi all’acqua dal 2002 in poi monitorando lo studio sui pozzi valutando e comparando i valori del tetracloroetilene sullo stesso fondo, intervenire nella Conferenza programmatica dei servizi, e attivare nuovi pozzi in base alle diverse sorgenti attive sul territorio tutelando l’aria territoriale non inquinata. Dalla platea numerosi sono stati i cittadini che hanno chiesto alle istituzioni presenti di farsi carico insieme ai comitati locali della problematica.

Anche il comitato No-vasche ha espresso la perplessità e il dubbio sul progetto Arcadias annunciando un sit-in nella zona interessata dall’eventuale installazione, nel caso in cui la Regione non rivaluti le diverse alternative progettuali proposte e continuamente bocciate.I cittadini sperano in una rapida ed accurata  indagine in capo alla magistratura ,che attesti concretamente l’eventuale reato ambientale e/o le diverse omissioni ed eventuali responsabilità in capo agli enti preposti al controllo,in danno alla popolazione montorese–solofrana in violazione del diritto alla salute sancito dall’art 32 della costituzione, alla qualità della vita e alla sopravvivenza stessa intergenerazionale.

 

Foto – Rosario Oliva