La parola dell’anno è l’emoji che piange dal ridere

Quotidianamente vengono effettuate migliaia di ricerche, studi più o meno utili e stravaganti, quella portata avanti dall’Oxford University Press in collaborazione con la società hi-tech SwiftKey appartiene senza alcun dubbio alla seconda ipotesi.

L’EMOJI che ride con le lacrime agli occhi è stata proclamata “parola dell’anno” dal prestigioso Oxford Dictionary. La faccina che ci aiuta nei messaggi per esprimere divertimento e ilarità ha vinto su diverse parole in voga in questi mesi, da “rifugiato” a “Brexit” (l’uscita del Regno Unito dall’Ue). “E’ ciò che riflette meglio l’ethos, l’umore e le preoccupazioni del 2015”, è stata la motivazione del dizionario britannico.
Per la decisione l’Oxford University Press ha lavorato con la società hi-tech SwiftKey con l’obiettivo di scoprire quali sono le emoji più usate al mondo. La faccina che piange di gioia è la più utilizzata a livello globale; rappresenta il 20% di tutte le emoji inviate dai britannici e il 17% di quelle digitate dagli statunitensi, con una crescita sul 2014 del 4% e 9% rispettivamente. La stessa parola “emoji” è entrata a pieno diritto nel linguaggio comune, con il suo uso che è più che triplicato nel corso di quest’anno.
A dimostrare la pervasività delle emoji c’è anche Twitter.
Stando al sito The Verge, il microblog sta testando la possibilità di far esprimere apprezzamento per un tweet non più solo assegnando un cuoricino (simbolo che di recente ha sostituito la stella), ma potendo scegliere tra diverse faccine, da quella divertita a quella stupita e contrariata.

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