E’stato presentato il cronoprogramma dell’opera di bonifica dell’Isochimica,la fabbrica dei veleni che negli anni ottanta ha seminato morte ed inquinato l’ambiente. Sara’ il Governo ad indicare il soggetto attuatore che coordinera’ le operazioni di bonifica del sito. Se sara’incaricato il Comune di Avellino il sindaco Foti chiedera’ il supporto del Ministero dell’Ambiente, del Premier Renzi e del Presidente dell’Anac RaffaeleCantone. “Per poter agire-egli dice-nel massimo della sicurezza e tempestivita’,perche’, si sa, in queste delicate azioni gli imprevisti sono all’ordine del giorno e vorrei che tutto si svolgesse nella massima trasparenza”.
Dal settore Ambiente del Comune, rappresentato dall’arch. Michelangelo Sullo,dall’ing.Cicalese (rientrato nel suo ruolo dopo aver ricevuto nel 2013, assieme ad altre 29 persone , avviso di garanzia per non aver ravvisato l’urgenza della bonifica) e dal neo assessore Augusto Penna, e’ stato illustrato il programma dell’intervento che andra’a iniziare a breve per poi terminare al piu’ tardi nel 2020. La prima fase consistera’ nella demolizione e bonifica dei capannoni e degli spogliatoi, poi dei due fabbricati e dei box, successivamente sara’ demolito l’edificio sigillato, la cabina Enel ed infine la guardiola. Tra la demolizione dei vari edifici intercorrerra’un tempo, mediamente 15 giorni, per la copertura del terreno con geomembrane.
Questo per le opere edili. Poi ci sara’ lo sgombero dei cubi di amianto (circa 500), operazione da fare con la massima accortezza. Questi cubi di amianto, ammassati nel piazzale della fabbrica, sono rivestiti da calcestruzzo spesso cm.10 per lato, dovranno essere spostati provvisoriamente in una struttura chiusa per poi essere trasferiti allo smaltimento. Lo spostamento sara’ fatto dicevamo con cautela in quanto la rottura degli stessi e la dispersione dell’amianto potrebbe causare ulteriori problemi agli operatori e all’ambiente circostante.
Una volta demoliti gli edifici e sgomberati dai numerosi e nocivi cubi, i 42mila mq. del sito andranno bonificati e, in futuro, restituiti alla popolazione del borgo Ferrovia per piu’ idonei e nobili utilizzi, che andranno nel tempo ad essere identificati.
Si prevedono quindi due tranche di interventi, la prima comportera’ una spesa di tre milioni di euro e consistera’ nella rimozione dei 500 cubi contenenti amianto di cui fortunatamente solo una decina danneggiati, mentre la seconda di 1 milione e 900mila euro prevede la rimozione di rifiuti superficiali; cioe’ i relitti che si trovano sul piazzale e cioe’ traversine ferroviarie, carrozze, pezzi di legno e di plastica,; vi sono inoltre tre scarrabili abbandonati, tubi aspiratori, ed il resto nascosto parzialmente dall’erba alta o da cumuli di calcinacci. Tutte le fasi esecutive di bonifica saranno seguite costantemente dagli emissari del Ministero dell’Ambiente, da Arpac, Asl e Regione. Per la Regione si interessera’ il settore Bonifiche presieduto dal dirigente Angelo Ferraro, gia’ a stretto contatto con Foti.
Nella fase di affidamento degli appalti sara’chiesta la costante vigilanza dell’Anac per evitare che appetiti malavitosi possano fiondarsi sulle esecuzioni. A livello locale costituira’ osservatorio permanente l’Associazione Luoghi Ideali coordinata dall’avv.Bove. Se il Comune di Avellino sara’ nominato soggetto attuatore dell’opera, ci sara’, con le predette cooperazioni, la possibilita’ di portare avanti una seria ed efficace missione di pulizia ambientale per Borgo ferrovia, per la citta’ ed onorare la memoria delle tante persone che per guadagnarsi da vivere sono andate incontro alla malattia e ad una morte assurda ed evitabile.