Intervista alla dottoressa Rosa D’Amelio, esponente di spicco del Partito Democratico Irpino, nonché Presidente del consiglio della regione Campania guidata attualmente dal governatore uscente Vincenzo De Luca. Un analisi lungo i cinque anni di mandato che hanno caratterizzato il cammino strutturale del governo di centrosinistra, in una realtà, quella campana, storicamente di difficile gestione socio-politico.
Presidente D’Amelio sono trascorsi cinque anni dalla elezione di Vincenzo De Luca alla guida della Regione Campania, secondo lei la Giunta De Luca e la maggioranza di centrosinistra hanno ben operato? Per le zone interne e per la provincia di Avellino è stato fatto tanto o poco?
Essendo stata in questi anni il più alto riferimento delle aree interne in Consiglio regionale posso dire senza timore di smentita che rispetto al quinquennio precedente, amministrato dal centrodestra, le aree interne sono state attenzionate con grande continuità dalla Giunta regionale. Penso ai tanti finanziamenti per le infrastrutture, al lavoro del consigliere Cascone e del governatore De Luca per la ripartenza dei cantieri della Lioni-Grottaminarda e l’elettrificazione della Avellino-Salerno. Oppure all’impegno strappato a Ferrovie dello Stato per la realizzazione nel 2025 della stazione Hirpinia dell’alta velocità. Ma possiamo parlare della sanità, con le strutture ospedaliere dell’Alta Irpinia potenziate, a dispetto di chi ne aveva decretato la chiusura. A proposito di sanità va detto che il presidente De Luca nel ruolo di commissario ci ha anche portati fuori da un commissariamento ormai decennale. Sul piano legislativo inoltre si è lavorato a leggi che interesseranno da vicino i territori interni come quelle sulla sentieristica o i contratti di fiume. La stessa continua presenza di esponenti del governo regionale in questi territori è stata in controtendenza rispetto a quanto aveva fatto chi ci aveva preceduto ed è il segno di vicinanza anche fisica della Regione all’Irpinia.
Presidente D’Amelio, questi lunghi mesi caratterizzati dalla diffusione del Covid-19, secondo l’autorevole opinione molti commentari e sondaggisti politici, hanno ribaltato i sondaggi elettorali, sondaggi che a metà gennaio davano in vantaggio il centrodestra, secondo lei la quasi certa vittoria di De Luca dipende da come la Regione ha arginato e limitato il diffondersi del Coronavirus oppure dalle politiche ed iniziative messe in campo dalla Giunta De Luca nei mesi anteriori a marzo 2020?
E’ indubbio che l’efficiente ed efficace gestione dell’emergenza Covid abbia dato un impulso ulteriore alla popolarità e quindi al consenso del presidente De Luca, ma io sono convinta che al di là dei sondaggi, anche senza Covid, durante la campagna elettorale il centrosinistra avrebbe saputo spiegare il lavoro fatto nei cinque anni e ne avrebbe raccolto i frutti vincendo le Regionali.
E a proposito di Coronavirus come giudica l’operato del Governo Conte? Il suo partito a livello nazionale ha appoggiato in pieno le politiche adottate dal capo del Governo, soprattutto in questi mesi difficili, anche se ha molti è sembrato che il Presidente De Luca abbia anticipato il Governo sia sulle chiusure dei locali e sui controlli sul territorio per far rispettare la normativa nazionale e le ordinanze di contrasto alla diffusione del Virus. Quale è la sua opinione in merito?
Penso che il governo Conte abbia gestito bene una situazione complessa, mediando tra il rispetto dei principi costituzionali e le esigenze della società e dei vari settori produttivi. Era una situazione sconosciuta e tutt’altro che semplice da affrontare. Ricordo a tutti che l’Italia dal punto di vista dell’approccio all’emergenza è stata presa a modello da diverse realtà europee. E a proposito di Europa, il risultato ottenuto con l’accordo sul recovery fund è di grande valore. Il governo ha dimostrato autorevolezza e competenza. Se devo muovere un appunto, lo muovo sul fronte scuola. Credo che i docenti, il personale Ata, le famiglie e gli alunni stessi abbiano bisogno di risposte più certe e rapide, soprattutto in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Anzi ne approfitto per ringraziarli dell’impegno profuso per portare a termine il precedente anno scolastico in una situazione di una drammatica complessità.
Mentre in merito all’accordo con esponenti di spicco del mondo democristiano e in modo particolare con Ciriaco De Mita e Clemente Mastella, sulle cui intese soprattutto il candidato del centrodestra Stefano Caldoro ha avuto tanto da ridire parlando esplicitamente di intese fondate sul potere. Lei in merito che opinione ha maturato?
Il presidente De Luca, in virtù del lavoro fatto e degli ottimi risultati raggiunti in questi anni, ha saputo aggregare attorno alla sua candidatura tante forze politiche costruendo quel centrosinistra ampio che spesso viene invocato a più livelli. De Mita era già parte della maggioranza di governo della Regione Campania quindi non capisco perché alcuni si stupiscono.
Il giorno 20 e 21 settembre i cittadini campani saranno chiamati non solo ad eleggere il Presidente della Giunta regionale ma anche ad esprimersi sul quesito referendario concernente la riduzione del numero dei parlamentari. Nel suo partito nelle ultime settimane sta crescendo il fronte del NO nel tentativo, quasi disperato, di far cambiare idea al Segretario nazionale Zingaretti fermo invece sulla necessità di votare Si pena la probabile crisi di Governo. Lei Presidente su quale fronte è schierata?
Sto riflettendo molto sul quesito referendario. Credo sia un passaggio importante perché in ballo c’è la rappresentanza, alla base del nostro sistema democratico. Ciò che mi auguro è che il dibattito, al quale stanno prendendo parte pure illustri costituzionalisti, possa essere maturo e davvero mettere i cittadini in condizione di esprimere una scelta ponderata e non spinta da reazioni istintive.