Il Parma Calcio è ufficialmente fallito.

PARMA – È stata depositata dal giudice Pietro Rogato la sentenza di fallimento del Parma. Nominati anche due curatori fallimentari: sono i commercialisti parmigiani Angelo Anedda ed Alberto Guoiotto.Il Parma calcio è ufficialmente fallito. In seguito all’ udienza di questa mattina è stato autorizzato l’esercizio provvisorio.

ALL’ARRIVO — Osvaldo Riccobene, uno dei due componenti del collegio sindacale (insieme a Enrico Siciliano) intervenuto in tribunale al posto di Giampietro Manenti, arrestato ieri, aveva rilasciato alcune dichiarazioni prima dell’ingresso in tribunale: “Dobbiamo mantenere il valore patrimoniale della società.

La nostra massima attenzione è rivolta ai dipendenti e ai giocatori: sono loro il vero valore del Parma. Precedenti giurisprudenziali non ce ne sono: è un caso più unico che raro. Abbiamo anche noi dubbi fortissimi”. Poi sposta il tiro sulla partita di domenica sera: “Parma – Torino? Dipende da come andrà l’udienza”. A questo punto però il Parma dovrebbe scendere in campo.

ALL’ USCITA — Ancora Osvaldo Riccobene ha chiarito la situazione: “L’udienza è stata breve com era previsto. Il procuratore delle Repubblica ha richiesto il fallimento. Noi non ci siamo opposti. Il debitore è il Parma Calcio, non Manenti.

Quindi udienza assolutamente regolare. Le prossime tappe, a brevissimo termine? Giudice e presidente del tribunale notificheranno il fallimento. Poi il curatore prenderà possesso della situazione”. Chiusura, anche questa volta, sulla partita contro il Torino: “Domenica ritengo che si possa giocare. Ma è una mia presupposizione. Nel caso non si entrasse in campo, sarebbe un danno enorme. Almeno per questa partita dovrebbero esserci le condizioni per disputare la gara”.

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