Il futuro del monumento simbolo della città, che era stato destinato dai Caracciolo a difesa della popolazione avellinese dalla peste, passa attraverso complesse procedure giudiziarie. Il Comune era convinto di acquistare il bene (465mila euro la cifra stanziata) dai Sarchiola ma si e’ scoperto che sui vecchi proprietari grava istanza di fallimento. Il Comitato “Salviamo la dogana”denuncia che, se fosse stata fatta una semplice visura patrimoniale, tale situazione sarebbe venuta a galla piu’ tempestivamente. E’ stata una leggerezza o qualcuno ha lasciato trascorrere tempo?
L’arch.Tommasone, assessore all’Urbanistica del Comune di Avellino ribadisce che “l’acquisizione della Dogana resta una delle priorita’dell’Amministrazione: sono state gia’ avviate le procedure per l’esproprio e presentato il progetto per il restauro della stessa. Stanziati 450mila euro per l’esproprio ed imputati 130mila euro per la messa in sicurezza, che andranno recuperati dai Sarchiola; mancano i fondi per la ristrutturazione del monumento che dovranno essere ricavati da fondi Europei attraverso un progetto”. Rientrera’ in tale progetto di restauro anche il Victor Hugo, la nascita del Museo Diffuso Diocesano, il recupero dei cunicoli longobardi ed il completamento dei lavori del Castello”.
Sulla dogana resta anche il rischio della confisca , in quanto la Procura ha ravvisato il reato di danneggiamento al Patrimonio artistico. La confisca complicherebbe le operazioni di vendita in quanto la Dogana sarebbe acquisita dallo Stato.Alla luce di queste eventuali complicazioni giudiziarie la data fissata al 3 marzo 2017 per la vendita all’asta, al prezzo base di 646mila euro, rischia di non poter essere rispettata. Alla gara il Comune, in quanto ente pubblico, a parita’ di offerta, e’favorito.
Un altro ostacolo alla procedura viene ancora dalla Procura che ha messo sotto sequestro l’edificio aprendo un’inchiesta che il 28 ottobre vedra’ imputate una decina di persone tra tecnici e funzionari comunali per omissioni di atti d’ufficio, falso in atto pubblico e favoreggiamento, sempre in ordine alla mancata sicurezza e al degrado in cui e’ stata lasciata la struttura per anni, sotto sequestro dall’anno 2012.
Riguardo alla rinascita della Dogana, vi e’ la proposta del Quotidiano del Sud di lanciare un sottoscrizione da parte di Mecenati, sull’ esempio del Gruppo Tod’s di Diego Della Valle che con un importo di 25 milioni di euro ha finanziato il restauro del Colosseo. Tale idea e’ stata avallata da molti rappresentanti irpini, sia istituzionali come il Presidente dell’Ance, Scognamillo ed il notaio D’Amore, che imprenditoriali come Gubitosa, vice presidente dell’A.C.Avellino.