Il numero degli account di Facebook legati a persone decedute sono certificati in oltre 30 milioni. Un dato che equivale a poco più del 2% degli oltre 1,4 miliardi di utenti attivi. Tuttavia si tratta solo di quelli certificati. Milioni sono anche i profili abbandonati o multi account falsi.
L’argomento in sé non è certo dei più allegri, ma in un mondo dove il social network ha assunto parte integrante della vita quotidiana, anche un argomento delicato come la morte deve necessariamente fare i conti con la privacy. Anche a Palo Alto la pensano così, al punto che la scorsa settimana è stato lanciato il Legacy Contact, ossia la possibilità di nominare un gestore del proprio profilo personale, nel momento in cui dobbiamo abbandonarlo per il più definitivo degli impedimenti.
Si chiama Legacy Contact il un nuovo servizio offerto da Facebook disponibile da subito negli Stati Uniti successivamente sarà allargato a tutto il resto del mondo. Un servizio che tenta di affrontare, e risolvere, il delicato tema da sempre discusso e mai risolto dell’eredità dei nostri dati digitali dopo la morte.
Cosa accade ai nostri profili? Ai dati personali?. Grazie a queste nuove funzioni, chiunque abbia un profilo su Facebook potrà decidere preventivamente cosa ne sarà della sua pagina (foto, note, articoli, post e link) in caso di morte. In che modo? Semplicemente selezionando anticipatamente uno o più amici come ereditari della propria privacy.
Tecnicamente dopo l’avvenuto decesso e la successiva comunicazione all’assistenza di Faacebook, la persona abilitata si occuperà delle funzioni basi del profilo, modificandolo secondo la sensibilità del momento, rispondendo alle richieste di amicizia in nome dello scomparso o eseguire le disposizioni date dal defunto titolare dello stesso.
L’erede digitale, tuttavia, non avrà accesso a tutte le informazioni. Ad esempio non potrà visualizzare le conversazioni private dell’amico defunto. Altra funzione interessante, il profilo commemorativo. Sarà possibile far comparire sopra il nome del defunto, la parola “in ricordo”, in maniera tale da avvertire simultaneamente tutti i suoi “amici virtuali”.
Ma non solo: l’utente potrà anche impostare un’opzione che cancella definitivamente il profilo in caso di morte. Dopo che un familiare o un amico ne dimostri l’effettivo decesso, il profilo sarà eliminato e nessuno potrà più visualizzarlo. Per configurare il Legacy Contact basterà andare nel menu impostazioni, scegliere la sezione sicurezza e infine cliccare su Legacy Contact.
Naturalmente potremo modificare le scelte fatte in qualsiasi momento. Queste nuove funzioni cercano di risolvere un problema che si pone ogni qual volta muore un iscritto. Quando inevitabilmente si crea una empasse che ha non poche implicazioni etiche: il suo profilo resta congelato visto che nessuno può accedervi non conoscendo la password.
“Finora in caso di morte abbiamo offerto un profilo commemorativo ‘basic’, non gestibile da nessuno – dichiara Facebook –. Parlando con persone che hanno subito una perdita, abbiamo capito che possiamo fare di più per sostenere chi è in lutto o per chi vuole scegliere cosa ne sarà del proprio account dopo la morte.”
Insomma, siamo dinanzi a un nuovo tentativo di “testamento digitale” che, per quanto limitato al solo account di Facebook può dirci tanto. Dalla risposta degli utenti a questa funzione, per un social che ha superato il miliardo di utenti attivi nel pianeta, avremo la percezione netta di quanto la problematica dell’eredità digitale necessiti di regole condivise tra le varie piattaforme. Il primo big dell’hi-tech a predisporre una funzione analoga, anche se non così articolata, fu Google nel 2013 con “Inactive Account Manager”, un servizio con il quale è possibile programmare il periodo di inattività oltre il quale i nostri servizi verranno eliminati.