Inquinamento, dove sono finite le stelle? Impossibile vedere la Via lattea

La via lattea questa sconosciuta! Nel mondo una persona su 3 non può osservare il meraviglioso spettacolo offerto dalla via lattea, una fascia chiara di luce bianca che percorre trasversalmente l’intera volta celeste, dove si addensa un numero di stelle maggiore che nelle altre aree del cielo e che appare di aspetto leggermente diverso a seconda dell’emisfero in cui ci si trova.

La colpa è ancora una volta dell’inquinamento, questa volta luminoso, e come al solito, quando si tratta di aspetti negativi, il bel paese risponde sempre presente. Tra i paesi appartenenti al G20, l’italia è la nazione con più luci artificiali sparate come se non ci fosse un domani, preceduta solo dalla Corea del Sud. E’ il risultato che emerge dall’ultimo studio in materia di inquinamento luminoso effettuato da un’Equipe internazionale guidata dall’Istil, l’Istituto di scienza e tecnologia dell’inquinamento luminoso. Un’organizzazione Italiana no-profit gestita da volontari.

Il progresso è la base dell’evoluzione, non si discute, senza, saremo ancora con la clava a trascinare animali nelle foreste, tuttavia troppo spesso, il progresso diventa abuso, si cerca di andare sempre troppo oltre l’indispensabile e le conseguenze sono oltremodo drammatiche. Il problema principale è che l’uomo a differenza degli animali meno “evoluti” ha una capacità straordinaria, praticamente da quando ha acquisito la ragione, è un continuo impegnarsi a distruggere se stesso, la natura nella quale vive e soprattutto della quale si nutre. Sembra un comportamento assurdo ed illogico, ma è proprio quello che è accaduto nel corso dei secoli. Scriverlo ci sembra paradossale, figuriamoci viverlo, tuttavia la realtà è che la globalizzazione ci ha rubato anche le stelle del cielo. Voi che abitate soprattutto nelle grandi città da quanto tempo non osservate il cielo? Vi siete resi conto che le stesse sono sempre di meno e che soprattutto è praticamente scomparsa l’immensa via lattea? In realtà loro non si sono mai mosse da dove sono, il problema e come al solito creato dall’essere umano che, oltre al già pesantissimo inquinamento ambientale fatto di gas e polveri sottili, si è inventato l’inquinamento luminoso. Intere città cosi eccessivamente illuminate che si fa fatica a capire quando è giorno e quando e notte.

il problema è piuttosto grave e molto diffuso, basti pensare che ben il 77%  dei cittadini italiani non ha mai visto lo straordinario spettacolo della via lattea, accade soprattutto nelle grandi città, dove il pesante inquinamento ambientale,”aiutato” dalla luce artificiale, impedisce agli occhi di attivare la classica modalità di visione notturna. Praticamente, tra lo sguardo ed il cielo si viene a creare una sorta di patina abbagliante, che ne impedisce la corretta visione. La situazione dei cieli è stata studiata grazie ai dati raccolti dal satellite Suomi Npp di Nasa e Noaa: rielaborati da una quarantina di computer (con un software che ha calcolato la propagazione della luce in atmosfera), sono stati poi calibrati con una serie di osservazioni da terra, raccolte per il 20% da cittadini volontari.

Nel vecchio continente sono poche le nazioni non inquinate dalla luce artificiale, o comunque ancora in una condizione decente. In Scozia, Svezia e Norvegia troviamo delle ampie aree dove l’inquinamento luminoso è praticamente assente, anche nelle vaste praterie della Spagna è possibile ammirare un cielo limpido e pulito.I paesi meno inquinati dalla luminescenza del cielo sono il Ciad, la Repubblica centrafricana e il Madagascar, in queste nazioni oltre l’80% delle città vive sotto cieli “reali”. Tuttavia su scala globale, lo smog luminoso nasconde la Via Lattea ad un terzo dell’umanità. La maglia nera in molte Aree degli Stati Uniti e a Singapore, dove le luci sono cosi intense e persistenti che non esiste più la differenza tra notte e giorno.

”Essere al primo posto nella classifica dei Paesi piu’ inquinati dovrebbe far riflettere coloro che, specialmente a livello politico, continuano ad opporsi ad una limitazione dell’abuso dell’illuminazione artificiale notturna”, commenta il fisico Fabio Falchi dell’Istil,

Ultimi Articoli

Articoli correlati