Riconosci i sintomi “non giocare la vita a sorte” VIVI LA VITA
La dipendenza da gioco d’azzardo (ludopatia), secondo gli ultimi dati (2011), colpisce almeno 700mila italiani. Un numero in crescita, che ha convinto il ministero della Salute a inserire questa malattia nei Lea (livelli essenziali di assistenza)
COS’È. la ludopatia rientra tra le cosiddette new addictions, o nuove dipendenze: ossia tutte quelle forme di assuefazione in cui l’oggetto della dipendenza non è una droga ma un’attività lecita e socialmente accettata. «Per la maggioranza delle persone, tentare la sorte ogni tanto a una slot machine o navigare in rete rappresenta una parte normale della vita quotidiana, ma per alcuni individui questi comportamenti possono assumere caratteristiche patologiche, anche con gravi conseguenze
I NUMERI. La slot machine è un sistema di gioco d’azzardo elettronico molto comune nei casinò e da alcuni anni anche nei bar, autorizzato dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. La spesa pro capite media di un italiano a questo tipo di apparecchi, che siano a rullo o videopoker, è di 99 euro al mese. Ma sempre più diffusa è la patologia del gioco d’azzardo, che rende impossibile per chi gioca fermarsi e porta anche a perdere tutti i propri averi. Inoltre una recente ricerca dimostra che ad avvicinarsi sempre di più a questa dipendenza sono i giovani durante la fase adolescenziale.
COME RICONOSCERE I SINTOMI
Le persone affette da ludopatia presentano comportamenti e atteggiamenti peculiari:
• sono molto presi da pensieri riguardanti il gioco d’azzardo, ripensano spesso a esperienza di gioco e di scommesse passate, programmano nuove giocate e cercano di trovare il modo di procurarsi denaro per andare a giocare
• hanno bisogno di aumentare sempre più la posta per eccitarsi (esattamente come avviene per le droghe)
• anche se cercano più volte di controllarsi, ridurre o abbandonare l’abitudine al gioco d’azzardo, non ci riescono
• tutte le volte che cercano di controllarsi e di resistere all’impulso di cedere a una scommessa o al gioco d’azzardo, diventano estremamente irascibili e nervosi
• considerano il gioco d’azzardo un modo per sfuggire ai problemi o per trovare sollievo a disturbi dell’umore (es. sentimenti di impotenza, di colpa, ansia e depressione)
• dopo aver perso soldi con le scommesse o il gioco d’azzardo tendono a tornare sui propri passi per rifarsi (inseguono le loro perdite)
• mentono costantemente alla propria famiglia, al medico (psicologo), agli altri per nascondere fino a che punto sono coinvolti nel gioco d’azzardo
• per trovare i soldi per il gioco d’azzardo, spesso ricorrono ad azioni illecite (falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita)
• a causa del gioco d’azzardo queste persone arrivano a mettere in pericolo o a compromettere relazioni importanti, il lavoro, opportunità scolastiche o di carriera
• possono trovarsi costrette a chiedere aiuto agli altri (amici o familiari) per trovare il denaro necessario per far fronte a situazioni finanziarie disperate, causate dal gioco d’azzardo.
Secondo il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-IV) basta che siano presenti almeno 5 di questi comportamenti perché si possa parlare di ludopatia.
DIAGNOSI
Il primo passo verso la diagnosi consiste nel dare ascolto alle preoccupazioni di familiari, amici o colleghi di lavoro circa il ruolo che il gioco d’azzardo sta assumendo nella vita di un individuo.
Le persone affette da ludopatia solitamente negano e arrivano a nascondere anche a loro stessi la gravità della loro dipendenza dal gioco d’azzardo. È molto difficile, dunque che riescano ad essere obiettivi circa la loro condizione.
Per questo è importante l’aiuto e il supporto di amici e familiari nel convincerli a rivolgersi a uno specialista.
La diagnosi di ludopatia si basa sui criteri indicati dall’American Psychiatric Association (APA) nel Diagnostic and Statistical Mmanual of Mmental Ddisorders (DSM IV).
PREVENZIONE
Non esistono forme di prevenzione della ludopatia. È consigliabile ai primi sintomi rivolgersi immediatamente a uno specialista per evitare che il problema peggiori o diventi cronico.
Di recente, attraverso l’articolo 7 del DDL 13/9/2012, è stato raccomandato ai “gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, ovvero di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi” di “esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate alla G.A.P.(Gioco d’azzardo patologico)”.
Viene inoltre raccomandato di “inserire formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro (…) schedine, tagliandi di gioco (…) su apposite targhe esposte nelle aree ovvero nelle sale in cui sono installati i videoterminali (dedicati a gioco d’azzardo) e al momento dell’accesso dei siti Internet”.
La National Gambling Impact Study Commission (NGISC) americana raccomanda di sottoporre ad apposito training il personale dei casinò, addestrandolo a riconoscere i sintomi del gioco d’azzardo patologico, negando i loro servizi a questi clienti e fornendo loro con discrezione del materiale informativo su programmi di trattamento o gruppi di auto-aiuto approvati dallo Stato.
Molte sono in Italia le iniziative di bar e gestori di esercizi di giochi pubblici di non adoperare slot machines, ma queste poche iniziative non bastano a prevenire la dipendenza.