L’Azienda sanitaria Locale di Avellino ha comunicato nella giornata di ieri 2 settembre che sono risultate positive al Covid-19 altre dodici persone, di cui 2 residenti in Avellino (contatti con positivo), 1 a Roccabascerana, 1 a Montemiletto e 1 a Montemarano (questi ultimi tre casi di rientri da fuori regione).
La presenza in Irpinia negli ultimi giorni di diverse decine di casi da Covid ha fatto desumere che siamo in presenza di un cluster, che dovrebbe individuarsi in un gruppo di giovani di eta’ compresa tra i venticinque e i trenta anni, per cui sono state messe sotto osservazione circa duecento persone venute in contatto con essi. Interpellato il dirigente dell’Unita’ di Prevenzione Onofrio Manzi ha dichiarato in merito: “Stiamo ricostruendo con molta attenzione tutti i contatti partiti da questo cluster per ottenere una precisa mappatura del rischio. L’eta’ media (29 anni) in ribasso del contagio fa desumere che si tratti di imprudenze di gruppi di giovani, che non vanno demonizzati, ma a cui va ricordato di osservare le regole primarie di contrasto al Coronavirus, che sono igienizzazione costante, distanza e mascherina”.
Intanto, in vista dell’apertura delle scuole, procedono le visite di controllo di controllo degli operatori scolastici che, sottoponendosi ai test sierologici presso strutture private o a Campo Genova sotto la direzione dell’Asl, fanno un primo screening sul loro stato di salute. In caso di positivita’ del test si passa al tampone vero e proprio che necessita di un paio di giorni per i risultati.
Tagli di spesa: pulizie a rischio negli ospedali irpini
E’ di attualita’ anche il problema delle pulizie negli ospedali di Ariano, Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia. In virtu’ della gara d’appalto di tre anni fa 75 lavoratori rischiano di vedersi tagliare le gia’ esigue retribuzioni che riscuotono lavorando in media tre ore al giorno. I sindacati della triplice (Cgil, Cisl, Uil) e la ditta GSI appaltatrice dell’Asl si sono mobilitati chiedendo un summit alla manager Maria Morgante. I soggetti in campo chiedono il ripristino delle prestazioni proprio in un momento storico a causa di pericolo incombente del Covid-19; essi argomentano che una diminuzione dei servizi di pulizia si ripercuoterebbe negativamente sulla situazione sanitaria gia’ compromessa dalla circolazione del virus.