Cile campione, battuta l’Argentina 4-1, Messi ancora sconfitto in finale

Copa America – Il Cile trionfa per la prima volta in Copa America e lo fa festeggiando sul proprio campo, un trionfo contro la stessa Argentina mai battuta in questa competizione, gli stessi che 60 anni fa li batterono in finale. Non sono bastati 120 minuti intensi e combattuti per assegnare il trofeo, i tiri dal dischetto sono stati decisivi, e proprio i rigori dove gli Argentini assieme ai Brasiliani sono maestri a tradirli, finisce 4-1 per un Cile ricco di Italiani ed ex di lusso, come Alexis  Sanchez capace di piazzare il cucchiaio nel rigore decisivo. Una nazione che dunque può festeggiare un trofeo sentitissimo, ed avelo vinto in casa ha un sapore speciale. Il Cile inoltre guadagna anche il diritto a partecipare alla prossima Confederations Cup nel 2017. Per Messi, invece continuano le delusioni in Nazionale, l’amarezza della terza finale persa dopo quella del 2007 (sempre in Copa America) e del 2014 (ai Mondiali).

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TENSIONE SUGLI SPALTI

Da segnalare attimi di tensione nella ripresa, soprattutto sugli spalti, dove alcuni familiari di calciatori Argentini sono stati insultati e spintonati. Bersagli principali i parenti di Messi, il fratello della pulce viene colpito alla nuca. Per riportare la calma si è reso necessario l’intervento dell’ambasciatore argentino.

La Gara

L’ Albiceleste ha un potenziale offensivo devastante, anche se in campo non sempre realizzano al meglio gli schemi, lo stesso Messi spesso si trova spaesato, i padroni di casa schierano una formazione aggressiva il Ct Sampaoli scommette su un inedito anche se rischioso 3-5-2, con l’interista Medel sul centro-sinistra a marcare stretto la Pulce e l’arretramento di Diaz in difesa. A centrocampo, sulla corsia di sinistra, torna Beausejour per garantire una maggior copertura. Il “Tata” Martino ha una squadra ricca di campioni che si crea da sola, conferma il classico modulo 4-3-3 con cui ha rifilato un secco 6-1 al Paraguay in semifinale. A sorpresa gioca  Demichelis al centro della difesa nonostante il recupero di Garay.

La gara inizia a ritmi altissimi, il Cile è molto più propositivo, in 5 minuti due affondi di Isla sulla destra e un insidioso tiro-cross di Di Maria per l’Argentina. Padroni di casa aggressivi su ogni palla, Messi marcato a uomo da Medel non trova sbocchi, pericolosi con Valdivia, Vargas e Vidal, quest’ultimo protagonista della prima palla gol all’11’ bel sinistro al volo respinto da Romero. La risposta di Messi e compagni arriva al 20’ con un colpo di testa ravvicinato di Aguero, ma i riflessi di Bravo salvano il risultato.

Alla mezzora primo episodio chiave, Di Maria è costretto ad uscire per infortunio muscolare, i celesti perdono una grande pedina nelle ripartenze, ma riesce comunque a guadagnare metri perché il Cile rallenta il ritmo ed il centrocampo arretra facendo arrabbiare il mister, con Valdivia e Sanchez che agiscono in posizione troppo arretrata per impensierire la retroguardia avversaria. A soffrire, per contro, è la difesa cilena, costretta a usare le maniere forti, tanto da andare al riposo con il terzetto arretrato ammonito. Ma prima di guadagnare gli spogliatoi c’è tempo per un nuovo botta e risposta: protagonisti Sanchez, con un destro a giro facile per Romero, e Lavezzi, che beneficia di un bell’assist di Pastore prima di scaricare un potente piattone che s’infrange contro i pugni di Bravo.

Nel finale il Tata Martino si gioca le carte Higuain e Banega per Aguero e Pastore, ma è il Cile a fare la partita e a creare più occasioni soprattutto spingendo lungo le corsie laterali. I 90 minuti si concludono con due brividi, prima Sanchez tutto solo in area di rigore manda fuori di poco un tiro al volo, a pochi secondi dalla fine  Higuaian per questione di centimetri non regala la coppa ai suoi, si va ai supplementari, quando la stanchezza prende il sopravvento. Trenta minuti di relativa tranquillitàsi arriva ai  calci di rigore: per la Roja segnano Fernandez, Vidal e Aranguiz, per l’Albiceleste fa centro Messi prima degli errori di Higuain e Banega. Poi il rigore decisivo di Alexis Sanchez, che fa esplodere di gioia gli oltre 50 mila tifosi sugli spalti e dà il via alla festa per le strade di Santiago.Per il campione Messi ancora una sconfitta in finale con la sua Nazionale, troppi campioni incapaci di adeguare il proprio talento ad un gioco di squadra.

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