Clima, Trump annuncia il ritiro degli USA dagli Accordi di Parigi

Due giorni fa, il Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha comunicato alle Nazioni Unite la decisione, da parte degli Stati Uniti, di ritirare la propria adesione dagli “Accordi di Parigi”. Tale intesa, sottoscritta nel 2015 presso la capitale francese, ha come scopo limitare l’aumento delle temperature entro i due gradi Celsius rispetto ai livelli pre-industriali, tenendolo al massimo di un grado e mezzo nel lungo periodo. In questo modo, obiettivo comune è un significativo miglioramento per le condizioni ambientali del nostro pianeta. Di conseguenza, Donald Trump mantiene quanto affermato in campagna elettorale, ovvero ritirarsi dall’accordo. Poi, una volta arrivato alla Casa Bianca, si è mantenuto sulla scia, eliminando diverse norme ambientaliste, promosse dall’amministrazione di Barack Obama.

A livello legale, tale annuncio arriva nel primo giorno utile, da parte degli USA, per comunicare questa decisione, che entrerà in vigore soltanto dal 4 novembre 2020, ovvero esattamente un anno dopo la notifica, per coincidenza il giorno successivo alle nuove elezioni presidenziali.
In ogni caso, la superpotenza non intende sottrarsi al miglioramento ambientale, puntando ad offrire, però, un modello realistico e pragmatico, basato su innovazioni e mercati aperti, che porterebbero a una maggiore prosperità, minori emissioni e fonti di energia più sicure. Per ribadire questo proposito, Pompeo cita alcuni dati: le emissioni di inquinanti atmosferici dannosi sono diminuite del 74% tra il 1970 e il 2018. Il segretario ha poi aggiunto che le emissioni di gas serra sono calate del 13% tra il 2005 e il 2017, nonostante l’economia sia cresciuta del 19% nel medesimo periodo.

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