Prima l’indiscrezione sulla cessione ai cinesi (“La vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta. Serve ancora qualche mese per limare i dettagli” avrebbe detto Berlusconi secondo Askanews), poi le smentite dell’Ansa che cita fonti vicine al patron dei rossoneri e quelle del magnate Zong Qinghou, infine in serata l’incontro ad Arcore tra il presidente del Milan e un misterioso uomo d’affari asiatico.
Il Milan dunque sarebbe vicino alla cessione, per la precisione il 75%del club, per una cifra tra il miliardo e il miliardo e mezzo di euro(c’è grande riserbo sulle cifre).
Nella serata di giovedì, infatti, Berlusconi avrebbe avuto un incontro di circa un’ora nella sua villa di Arcore con uno dei possibili acquirenti: secondo indiscrezioni a villa San Martino il Cavaliere avrebbe cenato con Richard Lee, imprenditore di Hong Kong, rappresentante della cordata cinese già presente a San Siro il 26 ottobre per Milan-Fiorentina, quando discusse col patron rossonero di accordi commerciali. Il summit di Arcore avvalora le indiscrezioni della mattinata, inoltre durante la trattativa Berlusconi avrebbe ottenuto di conservare per la figliaBarbara il ruolo di amministratore delegato.
La Cina è vicina
Una forte spinta per la chiusura dell’operazione arriverebbe direttamente dal governo di Pechino, che vuole diffondere il calcio in Cina, e in particolare dal primo ministro. L’obiettivo è quello di costruire e far crescere un movimento calcistico importante, che nel giro di pochi anni possa portare la nazionale ad ottenere buoni risultati a livello mondiale. Il Milan è la squadra più popolare in Cina e l’acquisizione del club rossonero sarebbe un passo molto importante in questo progetto. Così la cordata al momento apparentemente rappresentata da Richard Lee avrebbe superato quella del thailandese Bee Taechaubol, che nelle precedenti settimane si era dimostrato molto interessato e che è atteso a Milano dopo le festività pasquali
Le smentite
Prima della cena con il misterioso uomo d’affari asiatico, nel pomeriggio, era arrivata la smentita dell’Ansa, che citando “fonti vicine a Berlusconi” precisava che “non esiste alcuna trattativa in merito”, che l’ipotesi è “priva di fondamento, frutto di fantasia e verrà smentita anche in futuro” e che “non è mai stata fatta una reale valutazione circa il valore della società calcistica”. Poche ore prima, era arrivata anche la nota del magnate cinese Zong Qinghou, che aveva definito “priva di qualsiasi fondamento” la notizia del suo interesse per rilevare una quota del Milan.