Atripalda- #Servizi Culturali – L’orario estivo della Biblioteca comunale di Atripalda è diventato definitivo per tutto l’anno. Il Servizio biblioteca è fruibile dagli utenti di mattina dalle ore 8 alle 14, dal lunedì al Venerdì; di pomeriggio dalle ore 16 alle 19, solo il Martedì e il Giovedì, in quanto la struttura resta chiusa negli altri giorni. Il lunedì, il mercoledì ed il venerdì pomeriggio, dunque, i ragazzi delle scuole elementari, medie, superiori e università, non avranno la possibilità di consultare libri e nemmeno di utilizzare i confortevoli spazi della struttura per studiare. Per il passato il servizio biblioteca aveva sempre osservato un orario diverso dagli altri uffici comunali, in quanto articolato sulle esigenze dei giovani e dei cittadini lettori che possono dedicarsi alla lettura fuori dagli orari scolastici e dai turni di lavoro. Il nuovo orario per forza di cose provocherà un calo di utenze ulteriore rispetto a quello già che si è verificato per il venir meno di servizi precedentemente offerti. La biblioteca “L. Cassese” in Atripalda da anni era diventata luogo di studio e di incontro per parlare di cultura e socializzare, ed aveva fatto passi concreti per adeguarsi agli standard delle biblioteche del Nord. Fino a qualche tempo fa nella biblioteca esisteva anche una mediateca e si svolgevano corsi di alfabetizzazione informatica per ragazzi, giovani e anziani per acquisire i primi rudimenti dell’uso del computer. Nei pomeriggi di chiusura, ora, non ci sarà il prestito di volumi e nessun altro servizio per i cittadini ; in compenso, però, non ci sarà consumo di energia elettrica, né di energia per il riscaldamento, né il consumo di altre utenze. In questo modo l’amministrazione comunale pensa forse di far quadrare i conti di gestione e di non avere problemi con le ore di servizio del personale assegnato, perché non ci saranno turni tra il personale che si avvicenda con frequenza alla biblioteca, che da anni, peraltro, non ha più una pianta organica di base: bibliotecario dirigente del servizio, assistente bibliotecario, usciere. A fronte di questi “vantaggi”, il servizio bibliotecario comunale, che ormai è diventato un servizio insufficiente per le esigenze dei cittadini e dei comuni limitrofi, è definitivamente destinato a perdere il ruolo guida che aveva nel Sistema Bibliotecario Irpino, che era nato proprio nella Biblioteca di Atripalda con il progetto ministeriale “Biblioteca 2000” e si era sviluppato in provincia ed anche fuori, coinvolgendo istituzioni scolastiche e culturali, del quale si possono trovare chiare tracce nel Web, consultando il sito www.sistemabibliotecheirpine.it Certamente Atripalda non è l’unico comune dove l’amministrazione ha ridimensionato le prestazioni e i servizi adeguandoli acriticamente agli accordi con i sindacati di categoria, prescindendo completamente dalle particolari esigenze dei cittadini utenti. Per i servizi bibliotecari degli enti locali risulta molto frequentemente adottata, infatti, la decisione di amministratori e dirigenti di sacrificare la fruibilità dei servizi, con le seguenti giustifiche: riduzione dei costi, disposizioni di rientro per i disavanzi di Bilancio, blocco delle assunzioni per il turnover. Ma la domanda da farsi è sempre la stessa: Che cosa si fa di concreto per i cittadini, svantaggiati dal reddito, in relazione ai bisogni culturali, sanitari, sociali, assistenziali e formativi, quando sarebbe possibile utilizzare strutture esistenti a tempo pieno nell’arco della giornata lavorativa? Spesso a tale domanda si risponde sbrigativamente e con pessimismo: “ Non si può fare nulla!” “E’ colpa della burocrazia”. Ma è proprio così?
Antonio Battista #Irpinia Insieme