Uno showroom non è altro che uno spazio espositivo, una sorta di vetrina in cui l’azienda o un privato mostra alla propria potenziale clientela i prodotti che produce o è rivenditore ufficiale: come fare per aprirne uno e soprattutto quali errori sono da evitare assolutamente.
Che cos’è uno showroom
Qual è il significato della parola showroom? Non esiste una vera e propria definizione in realtà. Viene classificato come uno spazio espositivo propriamente nell’ambito della moda, in cui uno stilista mette a disposizione dei potenziali clienti tutta o parte della propria collezione. Il termine è stato sdoganato anche in altri settori, visto che il potenziale cliente compra la merce come se fosse all’ingrosso e di solito senza vincoli. Significa che chi acquista una moltitudine di capi può essere anche titolare di un negozio di abbigliamento e quindi può rivenderli a sua volta, allo scopo di fare un guadagno.
Anche se il settore cambia, lo scopo rimane lo stesso: presentare la merce, far conoscere il marchio o i vari brand e vendere avvalendosi dello spazio a disposizione e dell’esperienza dell’azienda che lo ha allestito. Uno showroom di arredamento a Rimini come Pari Cucine è stato progettato proprio per questo motivo, tant’è vero che molti brand noti nel settore e rappresentativi del made in Italy nell’arredamento hanno fortemente voluto autorizzare l’azienda ad esporre i loro lavori, tant’è che Pari Cucine è diventata il loro rivenditore ufficiale. Ma che si tratti dell’ambito del fashion o di un altro, come si fa ad aprire uno showroom e farlo funzionare correttamente?
Apertura showroom, le cose da sapere
Il cuore pulsante di uno showroom di moda è dato dalla collezione presentata durante la sfilata principale, mentre nel caso del settore arredamento, dal marchio che si vuole pubblicizzare. Stilisti e arredatori hanno due differenti modi per lanciare la loro collezione. I primi durante lo show in passerella, mentre i mobilieri e artigiani attraverso eventi o in negozio. L’obiettivo è stupire il pubblico osando e usando materiali, tessuti, forme e colori inusuali, tanto da dettare un certo stile che deve essere apprezzato e funzionare.
Ma non si possono certo posizionare vestiti o divani a caso e sperare che qualche cliente se ne innamori. Per questo motivo, la prima cosa da fare è pianificare a tavolino ogni cosa, dal target a cui ci si vuole rivolgere fino a quale spazio utilizzare per presentare i pezzi. Si possono esporre in uno spazio adiacente alla produzione o in una vetrina che dà su una strada trafficata, allo scopo di farsi pubblicità ed essere facilmente raggiungibili. I due fattori sono strettamente collegati tra di loro.
Un suggerimento che si ritiene sia importantissimo: mai allestire o prendere delle decisioni di questo tipo completamente da soli. È anche vero che l’ultima parola spetterà a chi paga il tutto, ma meglio ascoltare colleghi, dipendenti, familiari e soprattutto i clienti per capire se l’idea possa funzionare veramente. A ancora meglio, interpellare chi lo ha già fatto ed è stato un successo.
Segreti showroom, inaugurazione e tecniche di vendita
Una volta capita la direzione da prendere, il prossimo passo è cercare possibili fornitori allo scopo di allestire gli spazi. Inoltre, bisogna pianificare anche l’inaugurazione. L’evento deve essere studiato nei minimi particolari, anche con l’aiuto di un esperto di eventi importanti, perché questa è la fase di lancio del prodotto e sarà quindi fondamentale promuoverlo ai clienti-target più importanti, non solo ad amici e parenti e i loro amici. Se si è a corto di liquidità per fare pubblicità sui giornali o tramite volantinaggio e cartelloni pubblicitari, i social possono dare una grossa mano.
È fondamentale non scoraggiarsi. Gestire l’inaugurazione o lo stesso showroom non è certo come lavorare in ufficio, in laboratorio o in falegnameria. Bisogna coordinare altre persone, le quali possono pensarla diversamente dalle proprie idee e avere un atteggiamento affabile, ma diverso in merito all’accoglienza clienti. Il suggerimento è cercare di essere un buon padrone di casa e addestrare i dipendenti a fare altrettanto in caso di assenza della figura principale. Inoltre, è meglio che tutti i collaboratori abbiano la possibilità di padroneggiare le tecniche di vendita principali, prendendo esempio da un professionista in questo campo. L’investimento sarà inizialmente oneroso, ma verrà ripagato a dovere qualora tutti i soggetti coinvolti si applicheranno per il successo di questa attività.