Una rara malattia lo ha trasformato in un “uomo albero”: Il lieto fine, sarà operato

La triste storia Abul Bajandar, è stato definito l’uomo albero, e non è difficile dedurne la motivazione se si guarda una sua foto. Abul ha 25 anni e vive in Bangladesh, fin dalla nascita è affetto da una rara malattia dermatologica di forma ereditaria, l’Epidermodysplasia Verruciformisa, conosciuta anche come displasia di Lewandowsky-Lutz o con il nome esteso diepidermodisplasia verruciforme di Lewandowsky-Lutz, è una genodermatosi rara, autosomica e recessiva associata al rischio di carcinoma della cute.È caratterizzata da un’abnorme suscettibilità della pelle al Virus del papilloma umano (HPV) caratterizzata da un’infezione cronica e disseminata. Il risultato dell’infezione incontrollata causa la formazione disseminata di papule, squame ed escrescenze che colpiscono in particolare le mani ed i piedi. La malattia è familiare nel 20% dei casi circa. La malattia è causata dal papilloma virus ma lo scatenarsi della patologia è causata dal potere oncogeno di alcuni ceppi virali. In particolare la malattia è associata all’HPV tipo 5 e 8 i quali sono rinvenuti normalmente nell’80% della popolazione in forma di infezione asintomatica.

La maggior parte dei malati è affetta da un difetto dell’immunità cellulare in più è dimostrata una modificazione inattivante a livello dei geni chiamati EVER1 ed EVER2

Abul Bajandar è affetto da questa malattia  da 7 anni e  gli arti del giovane sembrano ricoperti da uno strato di corteccia d’ albero. Al momento il giovane è costretto a rinunciare al lavoro e alla vita sociale. Non esiste una cura che possa debellare la malattia, ma moltissimi medici si sono già attivati per preparare l’ intervento chirurgico finalizzato ad eliminare le verruche che crescono a vista d’occhio ed hanno raggiunto un peso di circa 5 kg. L’operazione non sarà priva di rischi, potrebbero danneggiarsi in maniera irreversibile i nervi cutanei delle mani e dei piedi. Sarebbe il terzo caso di epidermodiplasia verruciforme in tutto il mondo, ma l’equipe del policlinico bengalese sta facendo il possibile per tentare l’intervento.