Renault sospetti sulle emissioni, il governo Francese smentisce,crolla il titolo in borsa

Dopo lo scandalo delle emissioni truccate della casa automobilistica tedesca Volkswagen, anche la Renault finisce nel mirino della magistratura. Oggi in Borsa sono crollati i titoli azionari della casa francese, dopo la notizia di perquisizioni per possibili frodi in diverse sedi della casa automobilistica. Il titolo è arrivato a perdere il 20%, per poi chiudere con un ribasso del 10%.

Gli investigatori del servizio antifrodi francese hanno sequestrato decine di computer in alcune sedi Renault il 7 gennaio scorso.

Secondo le agenzie stampa francesi, le perquisizioni non riguarderebbero i «motori truccati». La frode sui motori di Renault «assolutamente non esiste». «Gli azionisti e i dipendenti devono stare tranquilli». Lo ha affermato il ministro dell’ambiente francese Segolene Royal. Nella vicenda Renault è stato osservato «uno sforamento delle norme» sul Co2 e l’ossido di Azoto ma «nessuna frode». Per il Ministro, le analisi condotte sui motori Renault e di altri due costruttori stranieri non rivelano l’esistenza di alcun «software illegale» per truccare le emissioni. (Fonte France presse).

Sospetti sulle emissioni anche per Renault. Il titolo crolla. Parigi: “Nessuna frode”

A tal proposito il governo Francese per prevenire l’enorme scandalo tedesco targato Volkswagen, ha deciso di istituire una Commissione tecnica interna e del tutto indipendente. Lo scopo della commissione è cercare di individuare possibili reati di frode, capire se i costruttori francesi abbiano o meno equipaggiato i loro veicoli con software equivalenti a quelli Volkswagen.

Il costruttore Francese ha spiegato attraverso una nota come negli ultimi mesi la commissione istituita, chiamata Royal, avesse testato oltre 100 autovetture 25 delle quali marcate Renault. A fine dicembre 2015 erano già stati testati 11 veicoli, di cui 4 Renault, e ad oggi non sarebbero state trovate gravi violazioni ne evidenziati software di manipolazione delle emissioni.