La perdita della verginità e la Pubertà dipendono anche dai geni e dal DNA

Non solo famiglia e condizione sociale: ad influire in gran parte sulla vita sessuale sono anche i geni. Alcune mutazioni genetiche infatti influenzano l’eta’ della pubertà, che a sua volta va a condizionare il primo rapporto sessuale, allo stesso modo va ad influenzare l’età in cui si ha il primo figlio. A identificarle sono stati i ricercatori dell’universita’ di Cambridge, coordinati da John Perry, grazie allo studio condotto su oltre 380.000 persone, pubblicato sulla rivista Nature Genetics.

La classica prima volta, il primo rapporto sessuale, esperienza che cambia la vita, per anni, legata all’importante valore del diventare “uomo o donna”,  era un po come diventare maggiorenni, entrare nel mondo dei grandi insomma, spesso ti rendeva più maturo. Perdere la verginità con gli anni ha perso gran parte del suo mistero, del fascino, dell’intimità che si creava nella coppia..Siamo invasi dal porno 24/24, accessibile a tutti, ragazzini compresi, che dunque oggi sono decisamente più esperti degli stessi ragazzini degli anni 80-90. Tuttavia decidere di perdere la verginità  a quanto pare non dipende solo dalle opportunità che si presentano, ma dai geni del proprio Dna che inducono a provare subito o attendere “la persona giusta”. In egual misura sempre il fattore genetico indurrebbe a prendere decisioni su quando avere un figlio. Dunque, secondo una ricerca effettuata all’università di Cambridge, ad influire sulla vita sessuale potrebbe dipendere in parte anche dalla genetica, dal DNA. I ricercatori hanno scoperto, come alcune mutazioni genetiche in alcuni soggetti influenzerebbero l’età della pubertà che a sua volta influenzerebbe geneticamente quella del primo rapporto sessuale e in cui si ha decide di concepire un figlio. Lo studio è stato guidato da John Perry , successivamente  pubblicato Nature Genetics,ha preso in esame oltre 380mila persone.

 

Lo studio

La società, la condizione sociale, la famiglia, fino a qualche anno fa rappresentavano senza dubbio uno dei principali “impedimenti”, nella scelta di compiere il passo del perdere la verginità. Vero, erano altri tempi, soprattutto fino agli anni 90, dove la conoscenza sessuale, cosi come le precauzioni erano decisamente molto limitate, inoltre la paura di una gravidanza faceva il resto.Il sesso, in modo particolare per le donne veniva visto ancora come un forte tabù. A differenza di oggi, dove basta accedere ad internet per trovare porno in tutte le salse ed accessibile a tutti, dunque non è per nulla difficile trovare ragazzini e ragazzine decisamente più esperti di 30enni di alcuni decenni fa.

“Lo studio è riuscito ha relazionare, l’orologio biologico che regola la pubertà soprattutto delle donne, passata dai 18 anni del 1880 ai 13 del 1980, con gli altri fattori che determinano l’inizio dell’attività sessuale.”

Ora si è scoperto come anche i fattori genetici possono avere il loro peso,anche se non si conosce in quale misura essi influiscono. Gli scienziati, hanno analizzato i risultati genetici che regolano la vita sessuale di 125mila donne e uomini tra i 40 e i 69 anni di età, conservati in una bio-banca Britannica. Ken Ong e John Perry , coordinatori della ricerca nello specifico hanno monitorato 59.357 uomini e 66.310 donne, riuscendo ad identificare 38 varianti genetiche diverse associate con l’età della prima volta. Gli scienziati hanno poi replicato gli stessi risultati studiando 241.910 uomini e donne islandesi, e 20.187 donne americane sane di origine europea. Hanno dunque evidenziato come sia l’età del primo rapporto che del primo figlio fossero collegate, sia con i geni che agiscono sull’età della pubertà sia su alcuni tratti della personalità. Molte di queste variabili si trovano su o nei pressi di alcuni geni coinvolti nello sviluppo delle cellule cerebrale, nella tendenza a comportarsi in modo più audace e rischioso, ad avere un temperamento più irritabile, e ad una serie di comportamenti riproduttivi, come l’età cui si ha il primo figlio e il numero di figli. Come una variante del gene Cadm2, che controlla le connessioni delle cellule cerebrali, è collegata al comportarsi in modo più rischioso, ad avere rapporti sessuali più precoci e più figli.

Dunque, finora si sapeva che ad influenzare l’età del primo rapporto sessuale fossero le condizioni sociali e familiari. Ora si è scoperto come anche fattori genetici hanno un loro peso, anche se non si in quale misura.


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